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Toro in numeri: Singo calcia di più ma dribbla di meno. E i cross restano pochi

Andrea Calderoni

L'analisi statistica sui giocatori del Torino secondo i dati di Whoscored.com e Opta

Wilfried Stephane Singo è stato uomo partita, secondo Whoscored.com, agenzia internazionale di statistiche che elabora i dati ufficiali di Opta, al "Penzo" di Venezia nell'1 a 1 del Torino contro la formazione di Paolo Zanetti. Il suo rating in questa Serie A è notevole. Supera abbondantemente il 6,5 e si attesta a quota 6,76. In 950 minuti disputati ha segnato un gol (Sampdoria), ha fornito due assist (Lazio e Venezia) e ha preso un cartellino giallo. Il processo di crescita dell'ivoriano, dunque, prosegue ma ci sono diversi aspetti che potrebbero migliorare.

ATTACCO - In primo luogo balza all'occhio un dato: 0,6 cross a partita nelle dodici gare giocate in campionato, un po' poco considerando il ruolo da tornante. Ad esempio, se lo paragoniamo a Cristian Ansaldi tra i due non c'è partita con l'argentino che ne effettua 1,4 a gara, posizionandosi all'ottavo posto della speciale graduatoria del campionato, guidata da Lorenzo Pellegrini con 2,8 traversoni a match. Singo continua a crossare poco ma calcia molto di più rispetto alla scorsa stagione (1,3 tiri in media a match contro lo 0,4 della precedente annata). Sempre rispetto allo scorso campionato spicca in negativo il dato relativo ai dribbling effettuati. In media ne fa 0,8 a partita contro i 3 del primo della classe, Jeremie Boga del Sassuolo. Nell'annata scorsa si attestava appena sotto i 2. Alcuni aspetti offensivi, dunque, potrebbero essere migliorati, anche perchè al classe 2000 non mancano certo i mezzi fisici, non sempre supportati a pieno regime da appropriati mezzi tecnici e tattici.

DIFESA - Singo appare ancora un talento grezzo con veramente amplissimi margini di miglioramento, sotto tanti punti di vista. Eppure, non sta assolutamente sfigurando quest'anno, anzi. Come detto, il suo rating medio è pari a 6,76 con picchi che hanno superato i 7 contro Lazio, Venezia, Napoli e Sampdoria. Sotto il profilo difensivo ha compiuto ulteriori passetti in avanti. Lo testimonia ad esempio il fatto che patisce appena 0,3 dribblig a gara, segno che ha imparato maggiormente a temporeggiare e ad aspettare il momento adatto per l'uscita (nel passato campionato erano 0,6 i dribbling subiti).