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Verdi e l’incredibile esordio a Salerno: quanto può incidere la pressione su un calciatore

Gianluca Sartori

La doppietta su punizione all'esordio rende increduli i tifosi granata. Ma ora il Torino è il primo a sperare nel rilancio del fantasista pavese

Quanto accaduto all’Arechi di Salerno durante Salernitana-Spezia merita una riflessione: la doppietta di Simone Verdi su punizione è notizia che da ore circola sui social e nelle chat di tifosi granata, increduli per un impatto tanto positivo del numero 10 della squadra di Stefano Colantuono nella realtà dove è approdato in prestito secco durante il mercato di gennaio. L’incredulità è ovviamente dettata dal fatto che in oltre due anni al Torino Verdi non ha mai fatto nulla di simile, segnando sì su punizione una volta (contro il Bologna nel dicembre 2020) ma soprattutto per demeriti del portiere. Mentre gli sono bastati i suoi primi 16 minuti a Salerno per segnare la metà dei gol fatti in granata (4 in 68 presenze di campionato); non solo, entrambi i gol sono arrivati su punizione, il che ha rinverdito i fasti dell’ormai mitologica doppietta segnata al Crotone con la maglia del Bologna. Due gol su punizione, uno di destro e uno di sinistro, che sono rimasti impressi nella memoria di tanti telecronisti come ben sanno i tifosi granata, i quali hanno sentito tante volte rievocare quell’impresa senza però mai vedere Verdi riuscire a replicarla in maglia Toro.

PRESSIONE MENTALE – Al netto delle valutazioni sulle congiunzioni astrali che gli appassionati granata sanno non essere sempre favorevoli, la riflessione concreta che si può fare è che per un calciatore la condizione mentale sia tutto o quasi. Specialmente quando si calcia una punizione servono tranquillità e autostima. Doti che Verdi non ha mai avuto con sé da quando è arrivato al Torino, probabilmente a causa del prezzo pagato dal club per prelevarlo dal Napoli nel 2019. Quell’investimento da 25 milioni è tornato indietro come un boomerang perché ha finito per mettere sulle spalle di Verdi una pressione che per carattere il ragazzo di Broni non ha saputo mai affrontare. Il resto lo ha fatto la situazione difficile che tutto il Torino ha vissuto per un biennio. Arrivato a Salerno, dove ha molto meno da perdere – in una squadra che ormai ha un piede in Serie B soprattutto dopo il pari di ieri -, si è subito rivisto il miglior Verdi. Che non sarà un fenomeno, ma nemmeno il calciatore che ha spesso fatto allagare le braccia a Torino. Detto questo, ora tutti tifano per Simone, soprattutto il Torino, che a fine anno può ritrovarsi in casa un giocatore rivalutato. Il club granata, invece, ha imparato la lezione: consigliabile tenersi alla larga da investimenti mostruosi per un singolo calciatore come quello fatto per Verdi, perché sono un’arma a doppio taglio sia sul piano sportivo che su quello economico.