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Da Vesovic e Larrondo a Belotti e Ansaldi: da Stoccolma a Debrecen l’EuroToro cambia volto

Silvio Luciani

I granata vinsero 0-3 con una doppietta di Larrondo. L’undici titolare, confrontato a quello di oggi, testimonia la crescita della squadra

Da Brommapojkarna-Torino sono passati poco meno di 5 anni, ma a guardare la formazione di quel Toro sembra già trascorsa un’era. L’estate del 2014, come quella attuale, fu rovente: il ripescaggio in Europa ai danni del Parma, le sanguinose cessioni di Immobile e Cerci e l’entusiasmo per il ritorno nelle Coppe dopo due decadi. Allora fu il Brommapojkarna ora sarà il Debrecen. In seguito, quella, sarebbe stata l’estate degli arrivi di Fabio Quagliarella e Bruno Peres ma all’esordio del 31 luglio 2014 a Stoccolma, il Torino si presentò con un undici titolare tutt’altro che memorabile. Nonostante la rosa attuale necessiti di qualche ritocco per essere completa, il confronto tra l’undici che affronterà il Debrecen e quello di Ventura, testimonia la crescita tecnica della squadra in questi 5 anni.

ATTACCO - A partire dall’attacco, orfano dei “gemelli del goal”: quella formata da Paulo Vitor Barreto e Marcelo Larrondo venne definita una “coppia inedita”; oggi abituati ai goal di Belotti e al sinistro delicato di Falque non faticheremmo a definirla “surreale”. Ironia della sorte, furono proprio loro a decidere match e qualificazione: Larrondo mise a segno una doppietta e Barreto chiuse l’incontro sul 3-0. Per l’argentino rimasero le uniche due realizzazioni nelle undici presenze in stagione tra campionato ed Europa League, così come per Barreto che segnò un goal in 6 presenze.  Gianpiero Ventura fu obbligato a schierare un undici improvvisato, fatto da qualche nuovo acquisto, poche certezze e altri giocatori, che per utilizzare un eufemismo, non sono riusciti ad imporsi in granata.

VESOVIC - Per esempio alzi la mano chi si ricorda di Marko Vesovic. Se non lo avete mai sentito nominare non è colpa vostra: 4 presenze totali in 7 mesi al Torino e poi una discreta carriera tra Rijeka e Legia Varsavia. In quella partita a Stoccolma scese in campo dal 1’ prima di essere ceduto in Croazia qualche giorno dopo. A completare il centrocampo Antonio Nocerino, reduce da buone stagioni in rossonero ma capace solamente di litigare con Ventura e racimolare 5 presenze in granata. Un altro centrocampista che non riuscì a rispettare le aspettative è Rubén Perez. Spagnolo, scuola Atlético Madrid, era particolarmente lento e macchinoso e per questo è uscito prestissimo dai radar di Ventura: anche per lui l’esperienza in granata si concluse a gennaio con sole 6 presenze.

Insomma, nonostante il Toro si presenti al preliminare contro il Debrecen senza nuovi acquisti, quantomeno Mazzarri potrà scegliere tra Belotti e Zaza, tra Baselli e Lukic senza dover mandare in campo Barreto e Larrondo: non è cosa da poco.

BROMMAPOJKARNA-TORINO 0-3

TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Vesovic (29' st Benassi), Nocerino, Vives, El Kaddouri (39' st Perez), Molinaro; Barreto (25' st Martinez), Larrondo. A disposizione: Gomis, Gaston Silva, Jansson, Masiello. All. Ventura

MARCATORI: pt 45' (rig) e st 8' Larrondo; st 8' Barreto