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L’irresistibile adrenalina dell’ultimo secondo

Gianluca Sartori

Editoriale / Quanti azzardi in questo mercato del Toro: Giampaolo non avrà la vita facile. Ma talvolta le cose belle accadono quando le aspettative sono poche

"Nel 2019 il contratto di Simone Verdi fu depositato a 3 minuti dalla fine del mercato, nel 2020 quello di Amer Gojak è arrivato alla Lega Serie A a 8 minuti dal gong. Il Torino proprio non resiste all’adrenalina dell’ultimo giorno, anzi dell’ultimo secondo di mercato. Un modus operandi già adottato diverse volte in anni precedenti. Un modus operandi che non risponde pienamente all’esigenza di ogni allenatore, quella di avere tempo per lavorare sugli automatismi di una squadra. Soprattutto se l’allenatore si chiama Marco Giampaolo.

"Il tecnico granata, infatti, è noto per avere una chiara idea di calcio a cui rimane fedele. Predica dei meccanismi codificati, offensivi e difensivi, che vanno memorizzati col tempo. È stato preso proprio per le sue idee. Però non è stato messo nelle condizioni migliori soprattutto per le tempistiche adoperate negli innesti, con il trequartista e la seconda punta (le pedine chiave) arrivate dopo due giornate di campionato (che avrebbero dovuto essere tre). Questa, a prescindere dai profili scelti, è probabilmente la principale osservazione da fare ad un operato sul mercato che presta il fianco a critiche, nonostante gli investimenti, in una congiuntura economica sfavorevole per tutti, non siano mancati.

"Peraltro, Gojak e Bonazzoli sono due sui quali ha senso scommettere: ragazzi di prospettiva, motivati, arrivati a prezzi equi. Un importante “bonus” è la permanenza, non certo scontata, dei due totem Sirigu e Belotti. Un “malus” evidente però è la mancanza di un regista, cosa che nessuno mai si sarebbe aspettato ad inizio mercato. Il Torino ha intavolato diverse trattative per quello che era ritenuto un rinforzo chiave, poi ha lasciato perdere, decidendo di fidarsi di Rincon (non esattamente un fine dicitore di trame di gioco) almeno fino a gennaio. Da profani, non possiamo che dare credito alle valutazioni di un uomo di campo come Giampaolo. Ma questo resta un azzardo bello e buono, non certo l'unico. E se in uscita sono state completate alcune mosse lodevoli (leggasi Aina e Berenguer) l’opera non è stata completata perchè altri nodi restano da sciogliere (leggasi Izzo e Zaza).

"È iniziato un nuovo ciclo e questo - caratterizzato dal fantasma Covid che impedisce di avere ogni tipo di certezza - si presenta come un semplice anno di transizione. Ci vuole un certo coraggio per attribuire a questo Torino qualcosa in più dell’obiettivo-salvezza tranquilla. Per le ambizioni, ripassare in seguito. Anche se talvolta le cose belle arrivano quando ci sono poche aspettative.