La posizione in ampiezza dei braccetti permetteva di liberare la linea di passaggio per i due centrocampisti Ricci e Ilic, incaricati di impostare il gioco.
Se il numero 28 ha effettuato pochi passaggi fondamentali (solo 4 passaggi nell'ultimo terzo di campo), il serbo si è rivelato di nuovo essenziale, con 11 verticalizzazioni nella trequarti avversaria.
Gli esterni di centrocampo si sono disposti entrambi più in profondità e più in ampiezza del solito, allargando le maglie nella difesa azzurra e permettendo a Vlasic, Sanabria e Zapata di occupare gli spazi centrali con più facilità. Il colombiano come sempre ha dovuto fare a sportellate coi difensori avversari, soprattutto perché questi ultimi formavano una specie di “gabbia” per impedirgli di avanzare col pallone.
Sanabria aveva il compito di collegare il gioco con gli esterni, quindi fungere da elemento di transito per i cambi gioco o effettuare degli uno-due con Bellanova per mandarlo in velocità sul fondo.
Vlasic invece, doveva inserirsi nei corridoi centrali liberati dai compagni di reparto, come accade al 21’, dove sul cross basso di Bellanova non coglie l'occasione di portare in vantaggio il Torino.
Il primo tempo si chiuderà comunque 1-0 in favore dei padroni di casa, grazie ad un gol segnato da Sanabria su punizione battuta da Ilic, dopo un rocambolesco rimpallo in area di rigore.
UN SECONDO TEMPO DI CONTROLLO
Chiudere il primo tempo in vantaggio ha permesso a Juric di pianificare con più calma il secondo tempo, mentre Mazzarri ha dovuto per forza di cose cambiare le carte in tavola per ribaltare il match. L'idea del tecnico toscano era quella di passare alla difesa a 5, in modo da poter marcare a uomo i 5 invasori granata citati in precedenza. Ciò ha portato ad inserire l'esterno destro Mazzocchi al posto di Zielinski e a passare perciò al 3-4-2-1, con Di Lorenzo spostato nella posizione di braccetto di destra. Questo cambio sembrava aver portato freschezza alla manovra del Napoli, dato che al 47’ il nuovo entrato si è subito reso protagonista con una bella galoppata, ma dopo un minuto ha subito messo fine alla sua gara, con un fallo da espulsione diretta. Poco dopo l'espulsione è arrivata la mazzata definitiva sulla partita dei partenopei, conferita dalla rete di Vlasic, che ha trovato spazio sulla trequarti di un Napoli troppo schiacciato.
Da lì in poi i ritmi si sono abbassati da ambo le parti, ma è stato il Toro a generare comunque maggiori pericoli. Al minuto 64 i granata creano un'altra occasione d'oro: Vlasic viene incontro a Buongiorno, attirando su di sé la pressione di Di Lorenzo e liberando spazio per l’inserimento di Ilic, che corre alle spalle di Lobotka.
Il serbo viene servito da un filtrante ben calibrato di Buongiorno, arriva sul fondo e serve Sanabria libero sul dischetto, che però stampa il palo. Il gol del definitivo 3-0 arriva ugualmente, su un calcio d’angolo battuto da Lazaro: il castello difensivo del Napoli non riesce a contenere l’inserimento di Buongiorno, che stacca sopra Juan Jesus e insacca il pallone in rete.
Nella passata stagione il Napoli era riuscito a battere il Toro anche per merito dei calci piazzati, arma che si è ribaltata in favore dei granata in questa partita e che ha permesso di portare a casa un importante successo. Il Torino chiude il girone d’andata dove aveva chiuso lo scorso campionato, ma con 3 punti di distacco dalla 7° posizione, la quale vale l’accesso alla Conference League. Il cambio di modulo avvenuto a novembre ha portato degli innegabili cambiamenti, ma l’unico modo per vivere una stagione dignitosa è quello di proseguire con continuità su questa scia.
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