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Esclusiva

Ardito a TN: “Ricci e Ilic cancelleranno etichette banali su Juric”

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

In esclusiva le parole dell’ex centrocampista del Torino, che si sofferma soprattutto sulla mediana di Ivan Juric

Andrea Ardito, oggi allenatore tra i dilettanti, ha la capacità di analizzare in modo sempre equilibrato le questioni di casa Torino. Con la maglia granata ha giocato 63 gare tra Serie B e Seria A tra il 2005 e il 2007. In esclusiva su Toro News si sofferma sulla mediana granata, dopo il primo gol con il club piemontese di Ivan Ilic.

Buongiorno Andrea. Juric continua a lavorare sulla coppia Ricci-Ilic. Cosa possono garantire i due ragazzi del 2001 in mediana?“Il Toro in mezzo al campo ha ragazzi giovani di grandissime potenzialità. Se dovessero restare due o tre anni e lavorare con lo stesso allenatore, possono crescere e far diventare molto importante il centrocampo del Torino. Ilic ha enormi potenzialità, purtroppo ha avuto qualche acciacco da gennaio in avanti e non ha potuto esprimersi a pieno livello. Sono due prospetti che possono veramente garantire tanto al Torino”.

Già con Ricci il Torino aveva cambiato la propria concezione di mediana, ora con Ilic ancor di più. Concorda che siamo nel mezzo di una metamorfosi in casa granata?“Condivido. Juric ama centrocampisti in grado di alternare qualità e quantità, penso a Miguel Veloso all’Hellas Verona. Juric, alle volte, viene troppo banalmente etichettato come un allenatore che propone soltanto l’uno contro uno in fase difensiva. Non si dà quasi mai peso a quello che Juric propone in fase di possesso palla. Le soluzioni sono plurime e c’è un’assoluta e grande ricerca. Avere giocatori di qualità come Ricci e Ilic non potrà che aiutarlo. E non voglio dimenticare Linetty, altro giocatore completo. È la continuità che alla fine fa la differenza: vedremo che costanza avranno Ricci e Ilic nelle prossime tre stagioni e capiremo se sono veramente dei top-player”.

Si aspettava una classifica un po’ più ricca a fine aprile? “Il budget di quelle davanti è nettamente superiore a quello del Torino e quindi le prime in classifica fanno un campionato quasi a parte. Penso che un domani il Torino possa ambire a qualcosa di più. Servirà lavorare con lo stesso allenatore e aggiungere ogni stagione un tassello in più. Salire il gradino del calcio italiano non è semplice perché chi partecipa con costanza alla Champions League e all’Europa League ha degli introiti che le altre non hanno; colmare il gap è pertanto difficile ma con questo allenatore e con questa squadra si può ambire a qualcosa di importante”.

Che partita dobbiamo attenderci tra Torino e Atalanta? “Sono due squadre che giocano nella stessa maniera. Dipenderà molto dai duelli individuali. Si giocheranno tanti uno contro uno. La squadra che riuscirà a vincerne di più avrà più opportunità di uscire con i tre punti”.

Cosa l’è piaciuto di più del Torino a Roma con la Lazio?“La voglia di stupire. In queste ultime partite trovi squadre che hanno degli obiettivi da raggiungere e altre che vogliono soltanto stupire, sebbene non abbiano più molto da chiedere. Le motivazioni sono quindi molto differenti nel finale di una stagione. Il Torino ha dimostrato che si possono trovare motivazioni anche quando non si deve chiedere troppo alla classifica. Ha saputo tenere alta l’attenzione per l’intera partita e questo non è stato scontato nei due anni di Juric sulla panchina granata. Penso che l’atteggiamento del Torino a Roma sia piaciuto a tutti e non soltanto ai tifosi granata”.