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Esclusiva

Gregucci a TN: “Gineitis? Lanciare un 2004 in Italia è anomalia. Applaudo Juric”

Andrea Calderoni

In esclusiva le parole dell’ex allenatore dell’Alessandria che ha vestito la maglia del Torino nella stagione 1993/1994

Dopo la sconfitta di misura rimediata a San Siro contro il Milan, Toro News si affida in esclusiva a mister Angelo Gregucci per analizzare i temi caldi in casa granata. Gregucci conosce bene l’ambiente del Torino, essendo stato sotto la Mole nella stagione 1993/1994 con Emiliano Mondonico in panchina.

Buongiorno mister Gregucci. Tra alti e bassi la stagione del Torino sta sempre di più prendendo la sua via. Si aspettava qualcosa di diverso?

“La stagione del Torino è in linea con quanto mi aspettassi. Ha avuto qualche alto e basso. Ho la consapevolezza che con un terminale offensivo un po’ più importante da affiancare a Sanabria avrebbe potuto piazzarsi in piani ancor più nobili. Mi spiace molto per Pellegri e per i suoi tanti stop; si tratta di un ragazzo talentuoso che purtroppo per mille vicissitudini non riesce ad avere efficienza”.

Pesa l’eliminazione in Coppa Italia nel bilancio granata?

“Beh era un obiettivo importante per un club che ha sempre avuto feeling con il trofeo. È stato un peccato perché la Fiorentina vista era alla portata”.

In inglese si usa l’espressione most improve per indicare il più migliorato: secondo lei, chi nella rosa granata è cresciuto più di altri?

“Alessandro Buongiorno. In un anno e mezzo si è conclamato difensore di un certo livello. Questo fa bene al calcio italiano”.

Entra Ilic, esce Lukic: il Torino ci ha perso?

“Mi sembra lapalissiano. Ilic è un ragazzo giovane, ha fatto una buona esperienza al Verona ma ora deve alzare l’asticella perché dal Verona passa al Torino e le ambizioni sono differenti, con tutto il rispetto che ho per l’Hellas. Ilic ha qualità ed è affidabile, ma Lukic ha un’altra esperienza, anche internazionale. Lukic era un riferimento del centrocampo del Torino, quindi Ilic avrà bisogno di un po’ di tempo”.

A proposito di centrocampo, Juric ha avuto coraggio a San Siro a schierare Adopo e Gineitis dal 1’. Concorda con il tecnico croato nella scelta?

“Premessa: siamo il paese che punta meno sui giovani. Abbiamo una reticenza e il nostro luogo comune è quello di bruciare i giovani. Io applaudo Juric per la scelta fatta a San Siro. Adopo si sta mettendo in evidenza e ha già collezionato qualche partita. Un 2004 in Serie A, invece, è un’eccezione assoluta. Al Barcellona un 2004 può giocare tranquillamente, in Serie A no. Parlo di Barcellona perché il settore giovanile del Torino ai tempi era superiore a quello dei catalani. È vero che è cambiato il tempo e il vento, ma il Torino conosce la nobiltà del settore giovanile. Sono contento che stia ripartendo dai giovani, anche perché mi ricordo i miei tempi e le discussioni che facevo con gente come Cravero e Fuser”.

Del tipo?

“Prima di arrivare al Torino sentivo sempre parlare del Filadelfia e mi chiedevo che cosa avesse di speciale. Quando approdai al Torino capì tante cose e capì cosa intendessero Cravero e Fuser quando si definivano ragazzi del Fila. Insomma, mi fa piacere se si guarda in questa direzione e se Juric guarda ai giovani. Purtroppo, siamo carenti a livello nazionale. I nostri settori giovanili non funzionano, eppure nessuno fa niente. I nostri giovani non hanno la possibilità di essere formati correttamente e non possono esprimere il loro talento. Non credo che in Italia negli ultimi due decenni i giovani nascano senza una gamba. Siamo i peggiori in Europa nel far crescere i nostri giovani e siamo i peggiori nel lanciarli. Spero che il Torino sia sempre di più un’anomalia in tal senso”.

Come vede questa stagione di Serie A?

“Una stagione con un’anomalia: il Napoli. Nessuno l’aveva pronosticato così in alto. In molti l’avevano definito molto indebolito. Il Napoli è l’anomalia, il resto è abbastanza consueto. Il Torino può ritagliarsi il suo spazietto. Con qualcosina in più può sdoganarsi dalla medietà in classifica. Penso che solo Fiorentina e Torino possano fare questo saltino in avanti”.