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Mezzano: “Toro, l’Europa è alla portata. E davanti bisogna giocare con tre attaccanti”

Alberto Giulini

ESCLUSIVA TN / L'ex granata analizza la situazione della squadra: "L'Europa League arrivata improvvisamente, una preparazione frettolosa, l'arrivo di Verdi all'ultimo ed il caso Nkoulou hanno un po' minato le certezza di una squadra che andava...

Ripartirà tra sette giorni ad Udine il campionato del Toro, alla ricerca di conferme dopo il pareggio casalingo contro il Napoli. A fare un'analisi della situazione dei granata, tra moduli, risorse da sfruttare ed obiettivi ci pensa Luca Mezzano.

Buongiorno Luca, che giudizio darebbe sulla condizione attuale del Toro?

"Sicuramente la squadra ha avuto qualche problemino che non era preventivabile, dato che il finale della scorsa stagione è stato entusiasmante. Ma questo fa parte di un processo di crescita lento, perché il Toro paga la partita con il Lecce, che avrebbe dato ulteriore entusiasmo. Ma la squadra si sta riprendendo: contro il Napoli, costruito per vincere lo scudetto, ha tenuto bene il campo. Ora i granata devono ritrovare certezze per arrivare ai giusti equilibri che sono stati fondamentali lo scorso finale di stagione. Magari anche con qualche soluzione nuova, considerati gli ultimi acquisti come Verdi".

A proposito di Verdi, può essere l'uomo chiave per quel salto di qualità che è mancato nelle ultime stagione?

"Verdi è un giocatore che ha fatto molto bene a Bologna, ma arriva da un anno in cui ha giocato veramente poco. Gli va dato tempo, ma senza caricarlo di troppe responsabilità perché un giocatore, a meno che si tratti di Messi o Ronaldo, non risolve le cose da solo. Stiamo parlando di un giocatore che, messo in un contesto giusto come poteva essere il Toro della scorsa stagione, aumenta il tasso qualitativo e l'imprevedibilità della manovra portando anche qualche gol. E questo è l'aspetto in cui i granata sono stati più carenti nella scorsa stagione. Ma serve un contesto che lo supporti ed il Toro della scorsa stagione era una macchina che girava a meraviglia. Verdi deve crescere ancora come condizione, ma anche il Toro in sicurezza, perché deve ritrovare equilibrio ed occorre anche capire quale sia il vestito migliore per questa squadra. Se tutte queste cose andranno di pari passo, il Torino potrà continuare a disputare campionati importanti come è stato quello dell'anno scorso".

E lei quale pensa che sia la strada giusta da intraprendere dal punto di vista del modulo?

"Sicuramente Mazzarri ama giocare a tre dietro, quindi ritengo che per certezze dell'allenatore si debba insistere su questa strada. Anche perché così facendo un elemento di qualità assoluta come Ansaldi può giocare un pochino più alto che giocando a quattro. Un anno fa il Toro giocava con un centrocampista che si alzava a fare il trequartista, quindi di fatto con un 3-4-1-2, oppure con il doppio trequartista alle spalle della spunta. Visto l'andamento della scorsa stagione credo che Mazzarri voglia arrivare a questo. L'Europa League arrivata improvvisamente, una preparazione frettolosa, l'arrivo di Verdi all'ultimo ed il caso Nkoulou hanno un po' minato le certezza di una squadra che andava benissimo. Quindi credo che si debba insistere in questa direzione. Il rientro di Nkoulou è determinante, perché ha dimostrato di essere insostituibile in questo momento. E poi bisogna trovare il giusto equilibrio, che sia con il doppio trequartista o con un solo trequartista e due punte. In questo momento Verdi ha dimostrato di trovarsi maggiormente a suo agio partendo dall'esterno per accentrarsi, ma spetterà al mister assemblarli in modo da garantire più gol ma sopratutto equilibrio".

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E il rientro di Iago Falque? Può essere fondamentale per il Toro o vede meglio una squadra con le due punte?

"Quando sta bene Iago Falque ha dimostrato di essere un valore aggiunto. Lui e Verdi sarebbero due giocatori importantissimi alle spalle di Belotti. Ma anche lo Zaza visto quest'anno è un ottimo giocatore. Si dovrà fare un tentativo per giocare con tre giocatori offensivi davanti. Poi che siano due trequartisti e una punta o un trequartista ed una punta sempre tre sono. Sicuramente quando Iago Falque è al top diventa difficile immaginarlo fuori. Perché può essere una risorsa importante in termini di imprevedibilità, assist e gol".

In conclusione, dove può arrivare questo Toro?

"Se questa squadra centrerà l'Europa avrà fatto un buon lavoro. In questo momento il quarto posto lo vedo come obiettivo un po' troppo ottimistico, anche se è lecito sognare, ma centrale l'Europa è un obiettivo alla portata. E poi, un mattoncino dopo l'altro, si può vedere fino a dove ci si può spingere. Ma al momento come obiettivo principale vedo l'Europa League".