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Esclusiva

Pecci a TN: “Radonjic? Toglierlo è stato ignobile. Questo non è più il mio Toro”

Andrea Calderoni

In esclusiva la colonna del centrocampo del Torino ai tempi dell’ultimo scudetto. “Questo non è il mio Toro” dice amareggiato

“Sarò retorico, ma questo non è più il mio Toro. Mi limito a guardare come finisce la partita, mi interesso sempre di meno. Il mio Toro era qualcosa di diverso, aveva altri principi. Probabilmente sono vecchio”. Questa l’amara considerazione di Eraldo Pecci in esclusiva su Toro News a poche ore dalla sconfitta nel derby della Mole contro la Juventus. Eroe dello scudetto, “Piedone” analizza la realtà granata d’oggi e non risparmia critiche nei confronti della gestione di Ivan Juric.

Eraldo, che idea si è fatto della stracittadina di martedì?

“Sono trent’anni che perdiamo e probabilmente c’è qualcosa che non va”.

Dopo il primo tempo ben giocato si era illuso?

“Io tutte queste belle prestazioni del Torino non le vedo, del resto la classifica sta lì a dimostrarlo. Se ti limiti a giocare 5 minuti saltando addosso agli avversari, raccogli poco, anche perché nell’arco di una partita il Torino non crea nulla. Non sono contento, lo devo dire apertamente, delle prestazioni del Torino. Sono molto esaltate quelle poche cose che fa. Con ogni probabilità c’è un allenatore simpatico e una stampa a favore dei granata. Mi sembra che il Toro non salti all’occhio per la bellezza del suo gioco”.

Tanto fumo e poco arrosto?

“Non sono convinto che ci sia nemmeno così tanto fumo. La Cremonese ha molto fumo, il Torino meno”.

Il derby verrà ricordato anche per i 13 minuti di Radonjic e per le parole di Juric. Come giudica la vicenda?

“Penso che il nocciolo della questione siano le parole di Juric. Ha detto che non è riuscito a farlo diventare un giocatore in sei mesi; sono dichiarazioni che evidenziano come Juric pensi di essere un supereroe: non esiste un allenatore in grado di far cambiare un giocatore di venticinque o trent’anni. Puoi cambiare un bambino o un ragazzino, non un adulto. Ritengo la sostituzione di Radonjic dopo 13 minuti una cosa ignobile. Juric dice sempre di non considerare quanto dice durante le partite e appena dopo il triplice fischio perché è nervoso: questa è la sua unica scusante perché probabilmente non era lucido dopo il derby”.

Se lei fosse stato Radonjic, cosa avrebbe fatto?

“Non avrei accettato un trattamento del genere perché un giocatore non si tratta in quel modo”.

L’apertura del Filadelfia domenica, a due giorni dal derby, è stato soltanto uno spot o poteva avere una valenza più profonda?

“Non so cosa pensa la società sulla tematica, so solo che il Torino è legato al Filadelfia da una storia centenaria e questa andrebbe rispettata. Aprire a singhiozzo il Filadelfia non è giusto, perché dovrebbe sempre rimanere aperto. Il Toro è il Filadelfia e il Filadelfia è della sua gente. Il regalino di domenica scorsa mi è sembrato una sciocchezza. Io non sarei andato in tribuna”.

Definirebbe la stagione del Torino di transizione?

“No, non è l’espressione corretta perché il Toro non può competere con Inter, Milan, Juventus e via dicendo. Ci sono cinque o sei squadre che lottano per vincere, dieci che non lottano per niente e cinque o sei che lottano per salvarsi: questa è la conformazione della Serie A, stop. Non si può pensare che il Torino possa competere per il titolo. Il Torino deve competere per onorare la sua storia e allora il Filadelfia dev’essere aperto e la Primavera non deve giocare a Vercelli”.

La prossima sarà contro il Bologna di Motta. Gli emiliani sono in un buon momento e con il nuovo tecnico hanno svoltato...

“Il discorso fatto per il Torino vale per il Bologna: non vince e non perde nulla. Il Bologna sta attraversando un buon momento e gioca bene. Uno degli errori che fanno tutti i giornalisti è parlare della squadra di tizio o della squadra di caio. La differenza la fanno i calciatori. I campionati vengono sempre vinti da Juventus, Bayern Monaco e Real Madrid. L’allenatore a certi livelli deve limitarsi a non fare delle cazzate, scusate il termine. Del resto, sia Juric sia Motta non fanno neanche un gol; se andate a vedere la classifica dei marcatori non c’è nemmeno un allenatore che fa un gol”.