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Esclusiva

Rino Foschi a TN: “Cairo crede in un futuro con Vagnati e Juric”

Andrea Calderoni

In esclusiva su Toro News le parole dell’ex direttore sportivo del Torino che commenta il rinnovo biennale di Vagnati

Rino Foschi è un grande conoscitore delle dinamiche del nostro calcio. Da decenni siede dietro la scrivania e sa quanto sia importante il rapporto tra un presidente, il suo direttore sportivo e il suo allenatore. Foschi è stato anche, per un periodo non troppo lungo (tra il gennaio 2009 e il giugno 2010), direttore sportivo al Torino. In esclusiva su Toro News interviene per analizzare il rinnovo biennale di Davide Vagnati.

Buongiorno direttore, come giudica questo rinnovo biennale di Davide Vagnati?

“Qualcosa tra Vagnati e Juric era accaduto in passato, un disguido che è stato superato. Vagnati ha lavorato abbastanza bene in estate in accordo con il presidente e lo stesso tecnico. Giustamente il presidente ha voluto dare continuità alla coppia Vagnati-Juric, che era stata messa in discussione dall’episodio in ritiro. Credo, in realtà, che ora vada tutto bene”.

Ha parlato della lite estiva in ritiro. Bisogna ancora ragionare su quel fatto o il rinnovo di Vagnati, in qualche modo, lo porta all’archiviazione?

“Si tratta di un episodio passato. Se n’è parlato tanto, ma non si può trasformare un caso in un dramma. Il caso è stato risolto. Stanno arrivando degli ottimi risultati, le prestazioni sono buone e ci sono ottimi giocatori in rosa. Inoltre, la classifica è migliore di quella dell’anno scorso. Se il presidente ha deciso di prolungare per due anni insieme a Vagnati, vuol dire che tutto sommato è contento e crede in un futuro con Vagnati e Juric”.

Quali sono stati fin qui gli aspetti positivi della gestione Vagnati?

“Ci sono stati tanti aspetti positivi, penso a Schuurs e Ricci. Bisogna guardare a quello che è funzionato, non sempre e soltanto a quello che è andato storto. Tutte le società hanno qualcosa che non gira nel migliore dei modi, anzi molti club hanno ben più problemi rispetto al Torino. I granata hanno una buona classifica e le prime quindici giornate sono state soddisfacenti. Juric è perfetto per la piazza in cui è inserito. Ha il Toro nel sangue ed è su misura per il Torino. Vedo tanti aspetti positivi. Penso che se Cairo rinnova i contratti di chi lavora al suo fianco, significa che è soddisfatto”.

Era importante far affrontare a Vagnati il mercato di riparazione non in scadenza di contratto?

“Sicuramente, è un gran bel segnale. Si inizia a parlare di mercato e quindi chi segue il mercato deve avere un rapporto costante con la società e con l’allenatore”.

Nelle ultime sessioni di calciomercato il Torino ha puntato molto sui giovani. Può essere la strada giusta?

“Puntare sui giovani è un grande lavoro. Vagnati è stato bravo a fornire del materiale a Juric, il duo mi piace. Il Torino è destinato a crescere dopo i Campionati del Mondo. Secondo me, il Torino farà meglio nel prosieguo rispetto alle prime quindici giornate”.

Anche con Gianluca Petrachi il presidente Cairo si era legato per lungo tempo. Le ricorda la stessa cosa?

“Mi ricorda molto quel legame con Petrachi. Quando arrivò Petrachi al Torino, io lasciai la società. Non fu agevole il primo periodo sotto la Mole per Petrachi e nessuno deve dimenticare che non mancarono le critiche. Ebbe delle difficoltà e i risultati non furono eccezionali. Cairo diede fiducia a Petrachi, che svoltò con la scelta di Ventura, un allenatore che già conosceva. Mi sembra che stia capitando un qualcosa di simile oggi. Magari all’inizio non c’è stata sintonia tra Juric e Vagnati, ma entrambi sono cresciuti insieme. Cairo li tiene insieme perché ha unito i cocci e non bisogna più pensare ai fatti del passato”.