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Esclusiva

Selvaggi a TN: “Che ricordi i gol alla Juve! Pellegri? Ha bisogno di continuità”

Andrea Calderoni

In esclusiva su Toro News le parole dell’ex attaccante autore di due gol alla Juventus quando vestiva la maglia granata

Franco Selvaggi di Derby della Mole ne sa qualcosa e ne parla in esclusiva su Toro News. Contro la Juventus con indosso la maglia granata segnò due gol, di cui il primo indimenticabile perché valse la vittoria della squadra allenata da Eugenio Bersellini. Era il 23 ottobre 1983, l’avversario era la Juventus di Giovanni Trapattoni e il Torino passò in vantaggio con Beppe Dossena. Al 67’ il pareggio di Antonio Cabrini e 9 minuti dopo il timbro proprio di Selvaggi per un 2 a 1 da incorniciare.

Che ricordi signor Franco.

“Battere la Juventus con un mio gol fu una soddisfazione enorme. Non tanto per me quanto per i tifosi e per quello che  riuscì a trasmettere. Fu un’emozione grande. Esultare sotto la curva con migliaia di tifosi festanti fu bello, bellissimo”.

Quella Juventus era molto forte ma il Torino se la sapeva giocare sempre alla grande.

“Sì, ne avevamo vinto uno anche la stagione prima con tre gol in tre minuti e quaranta secondi. Quella vittoria resta negli annali. Mi resta il rammarico del derby di ritorno della stagione 1983/1984. Anche in quel caso segnai l’1 a 0 ma verso la fine della gara fece doppietta Platini: fu una delusione incredibile. Il mio fu un bel gol e pensavo che avremmo vinto anche quel derby. Nel finale anche l’arbitro non fu il massimo. Platini batté una punizione e prese la barriera, ma l’arbitro fece ripetere perché disse che mi ero mosso. Al secondo tentativo il francese non sbagliò e dopo dieci minuti siglò anche il 2 a 1. Posso essere sincero? Quel derby mi rimane sullo stomaco ancora oggi”.

Ha vissuto quattro derby sotto la Mole: erano settimane speciali quelle di avvicinamento?

“Sì, è inutile nasconderlo. C’era molta concentrazione. Il derby, non è una frase fatta, era una partita diversa rispetto a tutte le altre”.

Valeva più per i tifosi del Torino?

“Sì, ma non credete agli juventini che snobbano l’appuntamento. È importante anche per loro perché perdere contro il Torino non è proprio il massimo”.

Fino a metà anni Novanta il Torino ha tenuto testa alla Juventus, negli ultimi 25 anni no. Come si spiega questo andamento?

“Credo che la Juventus sia stata molto più forte del Torino negli ultimi 25 anni. Gli ultimi trentaquattro derby sono stati una debacle per il mondo granata e quando li guardo mi arrabbio sempre molto. La nostra squadra nei primi anni Ottanta era molto competitiva tanto che era a un punto dalla Juventus a otto giornate dalla fine. I tempi erano diversi”.

La Juventus di oggi è però in grande difficoltà. Può essere un’opportunità per il Torino?

“La Juventus non è più quella squadra ammazza campionato. Sarà una partita equilibrata e il Torino potrà anche vincere. La Juventus è vulnerabile negli ultimi due anni, non è più quella di una volta. Saranno gli episodi a decidere la contesa”.

Un’eventuale vittoria potrebbe cambiare il corso della stagione del Torino?

“Sarebbe una grande soddisfazione anche perché il Torino sorpasserebbe la Juventus in classifica, il che non accade tutti i giorni. Sabato farò ancor più il tifo per il Toro perché in panchina siede il mio ex giocatore Ivan Juric”.

Le sta piacendo il percorso sotto la Mole del croato?

“L’operato di Juric è ottimo, i tifosi sono contenti. Do ragione a Ivan quando dice che qualche acquisto in più si potrebbe fare ancora meglio. Con una squadra normale sta facendo grandi cose. Con Messi in rosa è facile vincere, con giocatori normali è più difficile”.

Il Toro è poco prolifico sotto porta. Come mai?

“Si sente l’assenza di Belotti, un terminale offensivo. Credo, comunque, che sia importante creare le occasioni. Prima o poi si sbloccheranno le punte”.

Conosce bene Pietro Pellegri essendo stato responsabile dell’Under-16 dell’Italia quando ci giocava l’attaccante granata...

“Pietro ha bisogno di continuità. Ha grandi potenzialità e quindi deve giocare con costanza. Credo fermamente in Juric e saprà trarre il meglio dal suo attaccante".