01:11 min
Controcorrente

Il “Rischia-Toro” vince il banco contro la Roma

Gino Strippoli

Quando i granata giocano da vero Toro, nemmeno una lupa affamata come la Roma di Paulo Fonseca può resistere

Questo Toro, domenica contro la Roma, ha dimostrato che quando gioca da Toro nemmeno una lupa affamata di punti per rientrare nei giochi della Champions League può resistergli. Soprattutto quando si ha un allenatore capace di dare il via alla riscossa granata facendo i cambi giusti nei momenti propizi della partita. Davide Nicola è un ottimo allenatore perché sa vivere minuto dopo minuto la partita giocandosela con i suoi ragazzi in campo. Mai un minuto fermo, ma sempre in movimento in piedi come se avesse lui la palla tra i piedi. Lui bravo a far entrare Singo, appena raggiunto il pareggio con Sanabria, per dare più spinta e potenza sulla fascia destra, per poi far entrare anche Zaza e Rincon per dare più fisicità e consistenza a centrocampo e attacco per cercare di vincere la partita.

Il Toro questa partita l'ha vinta stra-meritatamente e visto che il migliore della Roma è stato il portiere Mirante è tutto dire. D'altronde il numero uno giallorosso si è immolato per ben 7 volte respingendo i tiri di Ansaldi, Mandragora, Lukic, Verdi e Belotti. I granata hanno avuto più voglia di vincere è questo spesso fa la differenza. E dire che l’impatto dei ragazzi di Nicola nei primi 10 minuti era stato molto negativo e sembrava presagire chissà quale sconfitta, visto lo svantaggio dopo soli 2 minuti di gioco. Ma soprattutto il Toro sembrava in balia di una Roma che in quei momenti giocava il pallone costantemente nella metà campo granata.

Poi la riscossa iniziata con la punizione di Verdi e la respinta di Mirante con tanta difficoltà. Di lì in poi il Toro ha iniziato a fare la partita e a condurla rischiando spesso più del dovuto. Almeno quattro le ripartenze veloci dei giallorossi che stavano per regalarsi il raddoppio, poi vuoi per l’imprecisione nell’ultimo passaggio di Pedro in tre contro due, vuoi per la bravura di Mandragora a salvare al 19’ un gol già fatto, vuoi per l’opposizione di Ansaldi al 39’ su Borja Mayoral, vuoi per una bella uscita tempestiva di Milinkovic-Savic, la Roma è rimasta ferma all’unico gol iniziale. Se si deve recuperare una partita e poi tentare di vincerla bisogna saper rischiare e il Toro lo ha fatto giocando la più bella partita della stagione, con tanta intraprendenza (anche quando spesso sbilanciato in avanti ha dato il fianco al contropiede romanista) schiacciando la Roma anche quando era sotto di un gol. Non si è mai arreso anche perché non è una parola che Nicola conosce e che ha saputo trasmettere bene in questi mesi ai suoi giocatori.

Nel Toro domenica non c’è stato un migliore in campo, sono stati tutti migliori in campo nei loro rispettivi ruoli, poi significativi sono stati alcuni gesti come gli assist di Ansaldi, di Verdi, di Belotti e di Mandragora, i gol di Sanabria, Zaza e Rincon, i salvataggi e le marcature di Izzo, Nkoulou e Bremer, le poche, ma sicure parate di Milinkovic-Savic, la capacità di Singo, Zaza, Baselli e Rincon nell’entrare in partita, lo stare sempre in partita anche se un po' sottotono di Lukic e Vojvoda. Insomma quando si vince così il miglior giocatore in campo è la squadra con il suo allenatore, capaci di non sbagliare nulla. Per il Toro visto contro la Roma nulla è impossibile e domani contro il Bologna c’è da crederci che i granata giocheranno per vincere per allontanarsi definitivamente dalla zona rischiosa della Serie B.