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Torino, Segre c’è: e dimostra che i percorsi in prestito possono funzionare

Gianluca Sartori

Focus / Il percorso virtuoso del centrocampista può essere d’esempio per tanti altri giovani di proprietà

Quando Marco Giampaolo gli ha dato una chance da titolare in Coppa Italia contro il Lecce, Jacopo Segre era il ragazzo più felice del mondo. Da quattro anni sognava quel momento, da quando - per la precisione - nel 2016 aveva lasciato la Primavera del Torino per un lungo percorso di crescita lontano dalla Mole. Nel suo caso la felicità è raddoppiata anche dal fatto di provenire da una famiglia di tifosi granata. Intanto, pare proprio che il Torino possa contare su un centrocampista pronto per giocarsi le sue carte in Serie A. Lo ha confermato la sua prestazione precisa e ordinata, fatta di pochi errori, con la quale ha dato la sensazione di essere un giocatore che può e deve ancora crescere ma comunque già affidabile.

IL PERCORSO - Intanto, il percorso che lo ha portato a vestire la maglia da titolare del Torino fa trarre qualche conclusione riguardo il modo in cui un vivaio può produrre giocatori professionisti. Segre, infatti, prima di tornare al Torino per rimanerci ha passato quattro stagioni in prestito: due in Serie C al Piacenza, due in Serie B (una al Venezia e una al Chievo), sempre con il sogno nel cassetto di guadagnarsi la Serie A e il Torino. Passo dopo passo, Segre ha dimostrato sul campo e con i fatti di meritarsi una conferma in granata: e dire che, quando uscì dalla Primavera, in pochi pensavano a lui come prospetto da Serie A.

LA RICETTA - Merito di Jacopo, merito del suo entourage, merito anche di un dirigente come Massimo Bava che ha saputo credere in questo giocatore pensando a un percorso su misura per lui nel corso degli anni. Per far crescere i giocatori in uscita dal settore giovanile, da un certo punto di vista, meglio i tradizionali percorso in prestito della costruzione di una seconda squadra: lontano dalla società di appartenenza i giocatori si forgiano meglio. E se hanno la giusta determinazione e la giusta pazienza come l’ha avuta Segre, un’occasione può sempre arrivare.