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Toro, Giampaolo per ora non rischia. E Cairo: “Molte responsabilità sono dei giocatori”

Alberto Giulini

La situazione / Fiducia confermata per il tecnico, aiutato anche dalle troppe gare ravvicinate. Ma nelle prossime tre sfide serve una sterzata

Giampaolo non rischia, almeno per il momento. È questa la situazione in casa Toro dopo la brutta sconfitta di ieri contro l'Udinese. Per i granata la classifica rimane dunque molto brutta con appena sei punti in undici partite, ma a farne le spese non dovrebbe essere il tecnico.

LA CONFERMA DI CAIRO - Ad allontanare la possibilità di un esonero è stato il presidente Cairo, intervenuto ieri dopo la gara: "Purtroppo la partita è stata quella che è stata, ma Giampaolo non è a rischio. Io ho fiducia in lui e avevo visto delle buone cose, ma non oggi". Nel mirino del patron c'è soprattutto la squadra, per la quale non sono mancate le critiche: "Molte responsabilità sono dei giocatori, infatti andremo in ritiro. Non mi aspettavo di vedere un primo tempo con così poca grinta". E a rendere ancora più solida la posizione del tecnico c'è anche il calendario, che fino alla sosta natalizia lascia poco spazio per immaginare un cambio di guida tecnica.

IL CALENDARIO - Difficile, con tre partite in dieci giorni, pensare ad un cambio in panchina. I granata torneranno infatti in campo giovedì sera a Roma, prima di ospitare domenica il Bologna ed andare mercoledì a Napoli per l'ultima prima della sosta. Troppe gare ravvicinate, dunque, per pensare ad un ribaltone che ad oggi appare improbabile. Una situazione per certi versi simile a quella vissuta a febbraio, quando Mazzarri rimase anche dopo lo 0-7 con l'Atalanta perché in settimana erano in programma i quarti di Coppa Italia contro il Milan. Ma senza una svolta, con l'arrivo della sosta, potrebbe essere proprio Giampaolo a pagare per tutti. Del resto, nonostante la rinnovata fiducia nei confronti del tecnico, il presidente Cairo è stato molto chiaro: "Il gioco va bene, ma sono i risultati che contano. E sei punti in undici partite sono molti pochi".