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Forza, Gallo Belotti: sei tu la tua miglior risorsa

Nicolò Muggianu

Focus on / L'infortunio, la Nazionale e le difficoltà: continua il momento sfortunato di Belotti. Mihajlovic: "Deve stare tranquillo. E a fine partita ha chiesto scusa..."

Belotti, dove sei? Continua il momento 'no' del Gallo, che da quando è tornato dall'infortunio sembra non essere riuscito ancora a ritrovarsi al 100%. Un problema fisico, ma soprattutto mentale. La mancata qualificazione Mondiale è stata una vera e propria batosta per il morale del capitano granata che, frenato da qualche acciacco fisico di troppo, non è riuscito a dare alla sua Nazionale l'apporto che avrebbe desiderato. Ora, come se non bastasse, nel giorno del ritorno in granata dopo la delusione azzurra, il potenziale rigore-vittoria fallito che non fa altro che alimentare tristezza e delusione. Insomma: non ci voleva proprio.

Ma Belotti ha le spalle larghe, e non sarà certo un rigore fallito a fermarlo. Lo sa bene Sinisa Mihajlovic, che nel post-partita del match contro il Chievo ha preso le difese del suo capitano. "Lui deve stare tranquillo perchè ci mette troppa foga - ha esordito il tecnico serbo (LEGGI QUI) -  Deve lavorare per la squadra con calma e il gol arriverà". Il messaggio è chiaro: un momento 'no' dettato da una condizione psicofisica tutt'altro che perfetta. “Belotti quando è arrivato in settimana era triste - ha continuato Mihajlovic -  poi l’ho visto meglio e l’ho fatto giocare. Ha influito anche il mese di stop. Deve stare tranquillo e continuare a giocare per la squadra. A fine partita negli spogliatoi ha chiesto scusa a tutti, per far capire il ragazzo che è. Avesse segnato oggi sarebbe stata un’altra cosa, così diventa ancora più difficile. Ma noi gli siamo sempre vicini”. 

Insomma, un periodo triste per il Torino ed il suo capitano. Il pareggio maturato contro il Chievo di Maran infatti, lascia l'amaro in bocca. A fine partita poi, il malcontento e la delusione popolare sfociano in una pioggia di fischi. Meritati per quanto visto in campo, con un Torino nettamente superiore al Chievo dal punto di vista tecnico; ma ancora una volta poco concreto. Mentre gli altri tornano negli spogliatoi però Belotti c'è. È là, con lo sguardo rivolto verso la curva, la mano destra sul cuore e il palmo sinistro alto in segno di scuse. Un'assunzione di responsabilità netta e tutt'altro che scontata. Sul suo volto la delusione di chi sa quanto sia importante per questa squadra, ma allo stesso tempo è consapevole delle difficoltà che sta attraversando. Prima l'infortunio, poi la mancata qualificazione ai Mondiali e infine un digiuno da gol insolito, culminato nel rigore sbagliato. Un periodo complicato, dal quale però è possibile uscire.

Il problema c'è ed è evidente a tutti, ma per uscirne serviranno maturità, impegno e coesione. Belotti infatti si è dimostrato un tassello fondamentale per il Torino e, in quanto enorme patrimonio della squadra, va tutelato. Un momento buio. Ma si sa, dopo l'oscurità torna sempre la luce. E quando finalmente risorgerà il sole, il gallo tornerà a cantare.