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Vojvoda convince ancora: così il Torino ha riscoperto l’importanza dei cross

Nicolò Muggianu

Focus on / Secondo assist stagionale per il terzino kosovaro, che continua a dare buoni segnali di affidabilità sull'out di destra. E anche i numeri sono dalla sua parte

Tre presenze dal primo minuto e due assist (e mezzo). Questi i numeri raccolti fino a questo momento da Mergim Vojvoda, terzino kosovaro arrivato tra la curiosità generale nel corso dell'ultimo mercato estivo. L'impatto con la Serie A dell'ex Standard Liegi è stato senza dubbio all'altezza: dopo una prima - breve - fase di studio della nuova realtà italiana, Vojvoda si è immediatamente immerso nel mondo-Toro dimostrando di avere alcune caratteristiche tecnico-tattiche che alla squadra di Giampaolo mancavano da tempo.

VOJVODA - Il riferimento è ai cross dal fondo: caratteristica che tanto è mancata al Torino nel corso delle ultime stagioni e che il classe '95 kosovaro ha permesso ai granata di riscoprire in questo avvio di stagione. Come accennato in precedenza, sono infatti già due gli assist messi a segno da Vojvoda nelle prime 4 apparizioni stagionali. Il primo per il colpo di testa di Belotti contro l'Atalanta, il secondo quello messo a segno ieri per il momentaneo 0-1 firmato da Linetty. Assist a cui ne andrebbe aggiunto - anche solo virtualmente - almeno un altro: quello del momentaneo 2-2 di Belotti contro il Cagliari. Un assist assegnato formalmente a Bonazzoli, ma frutto di una deviazione quasi impercettibile che di ben poco ha modificato la traiettoria disegnata in precedenza proprio da Vojvoda.

NUMERI - Ma, al contrario di quanto si possa pensare dopo una prima analisi, Vojvoda ha dimostrato di non essere soltanto cross e fase offensiva. L'ex Standard Liegi, infatti, contro il Sassuolo è stato anche il giocatore del Torino che ha vinto più contrasti difensivi (3) ed il terzo per palloni giocati (40, più di lui soltanto Lyanco con 43 e Verdi con 42). Numeri che ben illustrano la maturità del laterale kosovaro, arrivato sotto la Mole già pronto per questo tipo di palcoscenico ma con ancora tanta voglia di migliorare. Iconiche, in questo senso, le sue dichiarazioni al termine del match di Reggio Emilia: "Ho grande fiducia, ma bisogna lavorare, lavorare, lavorare e ascoltare quel che dice il mister sperando che arrivi presto la prima vittoria".