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La fede sposta le montagne

Gianluca Sartori

Editoriale / Primi concreti segnali di unità e coraggio a Reggio Emilia. È più importante questo dei due punti persi

Da una parte l’enorme rammarico di aver perso due punti in modo singolare, dall’altra la consapevolezza di aver dato risposte importanti. Sono i due sentimenti che albergano in casa Torino il giorno dopo il pareggio in casa Sassuolo. Ma a mente fredda, quando il fastidio per la rimonta subita (l’ennesima, dopo le partite con Atalanta e Cagliari) svanirà, resterà il fatto che la squadra di Marco Giampaolo ha trovato contro il Sassuolo le sue prime certezze.

Lo ha fatto giocando una partita non troppo “Giampaoliana”, caratterizzata da ripartenza più che da possesso palla - emblematico è stato il passaggio alla difesa a tre nel corso della ripresa, qualcosa di molto poco fedele alle idee del tecnico - ma adattandosi bene all’avversario, con attenzione e intelligenza, per 80-85 minuti. Al Torino serviva soprattutto muovere la classifica, lo ha fatto centrando la miglior prova stagionale sul campo di una squadra quotata, che al di là del nome da provinciale ha lo status di una delle più solide realtà del calcio italiano.

“È stata una partita giocata con fede”, ha detto Giampaolo, ritenendosi soddisfatto di come i giocatori abbiano applicato le direttive da lui impartite in allenamento. Lo sforzo principale di Giampaolo è stato quello di convincere i giocatori della bontà del suo progetto e la partita di Sassuolo ha detto che, forse, ci sta riuscendo. Al di là dei tre gol presi si sono visti determinazione, unione e personalità. Ai punti, il Torino probabilmente ha creato più occasioni da rete del Sassuolo. Questo è il segnale più bello che i granata si portano a casa dall’Emilia: forse, sul campo dove a gennaio si era interrotto bruscamente il percorso di Walter Mazzarri, Marco Giampaolo ha mosso il primo passo del suo.