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Sul carro di Longo

Gianluca Sartori

Editoriale / Il tecnico sino ad oggi ha vinto le partite che doveva vincere grazie al suo lavoro a 360°. E ora mette sul tavolo argomenti per la riconferma

"Sul carro di Moreno Longo c'è posto per tutti. Anche per chi si accorge solo ora che il tecnico dal cuore Toro ha svolto e sta svolgendo un lavoro positivo, combattendo contro difficoltà mai viste. Di certo sono eclatanti i meriti del tecnico per quanto riguarda la vittoria col Genoa presa singolarmente. E dev'essere davvero grande la soddisfazione di un allenatore quando, in una partita decisiva, la sua squadra segna grazie a uno schema su calcio d'angolo (che Longo peraltro propone sin dai tempi della Primavera); e quando un giocatore inserito dalla panchina chiude la partita mettendola nel sette. Ma dell'inversione di tendenza del Toro nel post-Covid si erano avute avvisaglie anche in partite precedenti, pure quando il risultato non era stato favorevole (perchè i limiti della squadra sono ben evidenti e la classifica lo testimonia).

Vale la pena ricordare tutte le difficoltà che Longo ha dovuto fronteggiare. A partire dallo sfascio totale in cui versava la squadra (fisico, tecnico e mentale) nel momento in cui l'ha presa in carico, chiamato al Toro da Massimo Bava. La circostanza eccezionale del lockdown di quattro mesi può averlo aiutato a resettare la testa dei giocatori ma di sicuro gli ha impedito di lavorare dal punto di vista tattico. Non è stato certamente facile far capire che serviva lottare per la salvezza a giocatori abituati ad altri obiettivi. E poi è stato ed è ancora difficilissimo gestire un format di campionato inedito, con partite ogni tre giorni, avendo a disposizione una rosa di soli 17 giocatori di movimento.

"Nonostante tutto, Longo ha lavorato a 360° su tutti gli aspetti, senza mollare mai nemmeno durante le lunghissime giornate di isolamento domiciliare. Alla fine i frutti iniziano a vedersi. Il tecnico è riuscito a rivitalizzare Verdi e soprattutto Meité, a far affermare Bremer, a recuperare il vero Nkoulou, a far convivere Zaza e Belotti. Proprio il rilancio del Gallo è un piccolo capolavoro di Longo, che lo ha messo nelle condizioni di ritrovare tutto il suo potenziale (prima della ripresa del campionato il capitano non segnava, lo ricordiamo, dal 5 gennaio). Soprattutto, a Longo va dato atto di aver vinto le partite che c'erano da vincere per condurre la barca in porto. Ora mancano ancora cinque match, che possono ancora modificare i giudizi. Alla fine si tireranno le somme, ma le responsabilità dell'annata deludente vanno cercate altrove. E intanto Moreno sta mettendo sul tavolo dei seri argomenti per un'eventuale riconferma.