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Esclusiva

Berruto a TN: “Questo è un Toro che piace, spero in un ripensamento della Maratona”

Gianluca Sartori

Le parole dell'ex commissario tecnico della Nazionale di pallavolo in esclusiva a Toro News: dal futuro amministrativo della città alle sensazioni sulla squadra di Juric

Prudenza è la parola d’ordine, ma il Torino visto a Sassuolo ha dimostrato di essere sulla strada giusta ed è inevitabile che aumenti la curiosità intorno alla squadra granata verso il prossimo trittico di partite (Lazio, Venezia e Juventus). A parlare di come Juric sta rivitalizzando il Toro è Mauro Berruto, che in qualità di responsabile sport della Segreteria Nazionale del Partito Democratico ieri sera è intervenuto a sostegno di Chiara Foglietta, candidata dem alle amministrative di Torino, al primo appuntamento di un ciclo di incontri organizzato dal salone di parrucchieri “Dai Granata” sul tema dei rapporti tra il Torino e la politica.

Berruto, partiamo dalla politica, tema dell’incontro a cui ha partecipato. Cosa può fare un’amministrazione PD per il Torino?

“Può cercare di creare le condizioni giuste affinché il Torino sia valorizzato come patrimonio della città quale è. Un patrimonio storico, culturale ed economico che appartiene a tutta la comunità e non solo ai tifosi granata, che viene gestito dal presidente di turno. Il candidato sindaco Stefano Lorusso ha dedicato una parte del suo programma al capitolo strutture utilizzate dal Torino, tra Filadelfia, stadio Olimpico Grande Torino e Robaldo. Chiara Foglietta, che ha fatto la consigliera comunale per cinque anni, è al corrente di tutte le questioni tecniche e ha seguito per bene le vicende. Io mi limito a dire che alla Città serve riattivare un dialogo proficuo col Torino per creare le condizioni giuste al fine di facilitare, e non ingarbugliare, gli investimenti sulle strutture di cui la società ha bisogno”.

Passiamo ora alle cose di campo. Ha visto Sassuolo-Torino? Da quanto tempo non vedeva la squadra giocare così bene?

“Lascio perdere i paragoni, ma è chiaro che – dopo due anni difficili e complicati sotto tanti aspetti – abbiamo rivisto una squadra con la voglia di essere padrona del proprio destino. Questo non è garanzia di risultato, e lo si è visto contro l’Atalanta, ma sicuramente aumenta le possibilità di ottenerlo. La soddisfazione inoltre è doppia perché una prestazione del genere è arrivata senza il giocatore più rappresentativo della squadra, Belotti. Quando tornerà, il suo spendersi per i compagni sarà un valore aggiunto”.

Juric sta rivalutando diversi giocatori che erano reduci da annate sottotono, da Djidji a Rodriguez ad Aina. Da allenatore di alto livello seppur di altri sport, qual è il segreto?

“Dare sinceramente fiducia in modo schietto e genuino. La squadra maschile di volley che l’altra sera ha vinto l’Europeo è uno splendido esempio di come elementi giovani a cui viene data fiducia spesso finiscono per rendere il triplo di quello che ci si aspettava. Un giocatore avverte a pelle l’atteggiamento di un allenatore nei suoi confronti e si accorge dopo dieci minuti se la stima del tecnico c’è o meno. Questo è determinante per l’autostima”.

Osservando i dati recenti relativi alle vendite di biglietti, si osserva – pur con tutte le attenuanti del caso, vedi i limiti di capienza – un certo scollamento tra squadra e piazza. Juric è l’uomo giusto per riavvicinare le due parti?

“Direi di sì. Anzitutto Juric ha accattivato i tifosi con quelle dichiarazioni relative sul mercato, quando ha detto in pubblico cosa secondo lui serviva in quel momento. Facendo così ha dato la sensazione di voler davvero raggiungere dei risultati senza accontentarsi di qualcosa di mediocre. Ma ovviamente l’ingrediente principale per riconquistare i tifosi sono i risultati. Speriamo di poter osservare una continuità da questo punto di vista. A tal proposito devo dire che ho letto la presa di posizione della curva Maratona che ha annunciato l’assenza dal derby: spero che ci ripensino sia per motivi di gestione della pandemia sia perché il Toro ora ha bisogno dei suoi tifosi, specialmente in un derby che – se si osservano le condizioni di forma attuali delle due squadre – potrebbe essere l’occasione giusta per far divampare l’entusiasmo”.

Prima c’è la Lazio: cosa aspettarsi da questo match?

“Un Torino autorevole come a Sassuolo che abbia la voglia di determinare la sua sorte, che sappia proseguire sul percorso intrapreso senza tentennamenti. Poi il risultato può arrivare o meno, e a questo punto del campionato ciò può persino passare in secondo piano; quello che conta è costruire una propria identità di squadra, perché è il modo per arrivare poi agli obiettivi”.