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Esclusiva

Comotto a TN: “Quel gol contro l’Empoli il coronamento di una carriera”

Andrea Calderoni

In esclusiva su Toro News le parole dell’ex capitano granata Gianluca Comotto, oggi direttore generale del Perugia

Quindici anni dopo la storia si ripete e il Torino ospita l'Empoli in casa in occasione di un compleanno importante. Il club granata auspica che si ripeta anche il risultato, visto che nel 2006 il Torino - dopo un'imponente parata di stelle sul campo - sconfisse i toscani per 1-0. Stasera, poche ore prima del 115° compleanno granata, sarà ancora Torino-Empoli e a Toro News si concede con grande gentilezza il match-winner di quella partita del 2006, Gianluca Comotto, oggi direttore generale del Perugia. Comotto, che al Torino ha giocato in quattro esperienze diverse dal 1997 al 2008 vestendo anche la fascia di capitano, quel giorno segnò un gol indimenticabile dalla distanza.

Buongiorno Comotto, cosa significa a distanza di quindici anni quel gol all’88’?

“Quel gol è stata la ciliegina sulla torta di una carriera che lego necessariamente al Toro. Ancora oggi chi si ricorda di me, ripensa ai miei anni in granata e ai miei trascorsi da capitano granata. Quel gol ha ancora oggi un sapore speciale perché coincideva con una data storica e perché fu una rete di pregevole fattura”.

Rappresenta la più bella emozione in maglia granata?

“Sta certamente nelle primissime posizioni. Poi, ci sono i derby: il 3 a 3 in rimonta, il 2 a 2 con il gol di Maresca. I ricordi dei derby sono agrodolci perché non mi è mai riuscito di vincerne uno. Comunque, è ancora vivo in me il ricordo di quelle battaglie contro la Juventus”.

Cosa le ha lasciato il Toro?

“Mi ha lasciato lo spirito di non mollare mai. Me lo sono portato fuori dal campo e lo coltivo ancora oggi nella vita di tutti i giorni, compresa quella lavorativa. Il Toro resta una fonte d’insegnamento per mio figlio”.

C’è mai stata la possibilità di un ritorno sotto la Mole in questi anni?

“No, non c’è stata. Diciamo che purtroppo l’uscita di scena dal Torino fu un po’ turbolenta e credo che me la sono portata dietro. Comunque, con il presidente Urbano Cairo ho un buonissimo rapporto. Ci siamo rivisti più volte e credo ci sia stima reciproca”.

Le piace il corso Juric?

“Juric mi sembra un allenatore da Toro. Ha uno spirito bello che riesce a infondere anche ai calciatori. Se parliamo di aggressività e voglia di vincere il duello, le squadre di Juric rispecchiano perfettamente quest’ideale”.

A cosa può ambire il Toro?

“Può ambire alla zona a ridosso dell’Europa. Oltre non credo, perché ci sono squadre dal potenziale superiore. Ma Juric è abituato a stupire e può portare la squadra oltre le aspettative reali”.

E stasera, giovedì 2 dicembre, cosa si aspetta contro l’Empoli?

“L’Empoli è in grande salute e arriva da ottimi risultati. È una squadra da prendere con le molle, ma se il Torino sfornerà la giusta prestazione potrà venirne a capo senza troppi problemi. È una gara alla portata dei granata”.

Quanto è formativo per i giovani giocare e cimentarsi in Serie B?

“Si tratta di un campionato formativo nel quale giocano sempre più giovani. Ho ritrovato una Serie B con un livello superiore rispetto al passato. Non è però detto che chi fa bene in B, poi possa fare bene anche in A. Serve un salto ulteriore per passare nella massima serie”.

Come sta andando Jacopo Segre al Perugia?

“Sta trovando una certa continuità di rendimento. Sta crescendo nelle ultime settimane. Ci parlo spesso e parliamo anche di Toro. È contento dell’ambiente Perugia, sente fiducia e credo che farà un grande campionato”.

E cosa vi dite sul Toro?

“Io faccio spesso una battuta a Jacopo: noi che siamo cuori granata sappiamo cosa significa soffrire. In tal senso parliamo proprio la stessa lingua”.

Anche Manuel De Luca, già cinque gol in questo campionato, è transitato dal Torino. È un attaccante che si potrà affermare in Serie A?

“Manuel è un ragazzo giovane che è reduce da una stagione difficile. Ora sta giocando con una certa costanza. Ha tutte le caratteristiche per giocare a livelli alti”.