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Esclusiva

Poli (CIES): “Il valore di Belotti oggi? Non più di 15 milioni, ecco perché”

Gianluca Sartori

Le parole in esclusiva su Toro News dott. Raffaele Poli, uno dei fondatori dell’osservatorio CIES

L’osservatorio calcistico del CIES (Centro Internazionale per gli Studi sullo Sport), con sede a Neuchatel (Svizzera) è un gruppo di ricerca indipendente specializzato nell’analisi statistica del calcio: settimanalmente rilascia studi sul calcio e sui calciatori offrendo, tramite una certosina raccolta dati e l’utilizzo di metodi matematici, spunti di ampio respiro relativi al calcio europeo e mondiale. Uno degli ultimi lavori ha riguardato l’attribuzione di un valore di mercato ai calciatori tramite un algoritmo: in un articolo precedente abbiamo fornito l’elenco delle valutazioni dei calciatori del Torino. Oggi il dott. Raffaele Poli, uno dei fondatori dell’osservatorio, si concede ai microfoni di Toro News per un approfondimento sul valore di mercato del capitano granata Andrea Belotti.

Dottor Poli, il vostro algoritmo attribuisce a Belotti un valore di mercato non superiore a 15 milioni. Su che basi è questo il valore?

“L’algoritmo utilizzato prende in considerazione diversi criteri ai quali viene attribuito un coefficiente. Il primo è l’età: più il giocatore va in là con gli anni, meno ha valore sul mercato. Un po’ perché ovviamente l’invecchiamento del corpo incide, un po’ perché nell’ambito di una contrattazione difficilmente un grande club investe ampie risorse su un giocatore che non potrà essere rivenduto sugli stessi livelli economici per raggiunti limiti di età. Un calciatore come Belotti va per i 28 anni e non è più di primissimo pelo. Ovviamente c’è poi il capitolo della scadenza di contratto: in mancanza di rinnovo, il Torino ha solo due sessioni di mercato a disposizione per cederlo ottenendo in cambio del denaro e questo toglie potere negoziale. Ci sono poi altri criteri che utilizziamo per questo studio”.

Quali sono?

“Le presenze: più un giocatore gioca, più si valorizza. Questo è però un dato che viene messo in relazione al livello del campionato. Poi ci sono i gol segnati, e da questo punto di vista Belotti è andato un po’ in calo nell’ultima stagione, che non è stata di certo la sua migliore”.

Belotti, tuttavia, è sempre andato in doppia cifra avendo dietro una squadra non certo colma di campionissimi in grado di assisterlo al meglio. L’algoritmo lo considera?

“In effetti viene considerata principalmente la Lega di appartenenza, quindi fare 13 gol al Torino valgono come 13 gol nell’Inter. Però la validità delle nostre stime è stata verificata con l’esperienza, molte volte abbiamo registrato contrattazioni che si sono concluse su valori di mercato ricompresi nelle nostre previsioni”.

Se Belotti si ergesse a protagonista all’Europeo, in caso di cessione, il Torino potrebbe chiedere di più per il suo cartellino?

“In parte sì, perché l’Europeo è una vetrina formidabile e può aumentare il mercato di un giocatore incrementando le potenziali pretendenti. Ma il valore potrà salire fino a un certo punto, perché un giocatore come Belotti è conosciuto ormai da quasi tutti. Indicativamente il valore da 15 potrebbe salire a 20 milioni, non certo raddoppiare. Non si tratta di un giocatore in rampa di lancio come può essere un Singo”.

A Singo avete assegnato un prezzo tra i 15 e i 20 milioni, superiore a quello di Belotti.

“Sì, perché lui è un giocatore giovane, in ascesa, che non si è ancora affermato a certi livelli. Il suo valore in prospettiva può salire, se riuscisse ad essere stabilmente protagonista per un campionato intero. Questo tipo di profili sono quelli in cui le nostre previsioni sono più facilmente contraddette perchè si innestano dinamiche di grandi competitività tra i grandi club, sempre pronti ad investire per la “prospettiva” più che per lo status attuale di un giocatore, come è successo ad esempio – è un caso estremo - nel passaggio di Diallo dall’Atalanta al Manchester United”.

Tornando a Belotti, il giocatore è stato accompagnato in tutti questi anni dalla clausola di rescissione a 100 milioni di euro. Ora di sicuro non vale più quelle cifre. Apporre quella clausola fu un errore da parte di Cairo?

“All’epoca, secondo i nostri calcoli, il valore del giocatore era stimato intorno agli 80 milioni di euro, considerando l’età (aveva 23 anni), i gol segnati, i molti anni di contratto col Torino e il fatto che il club granata navigasse in acque migliori a quelle in cui si è trovato negli ultimi due campionati. Quindi posso dire che la clausola da 100 milioni in quel momento non era uno sproposito. Poi, a posteriori è sempre più facile esprimere giudizi; e forse si può dire che era preventivabile che il suo valore non potesse rimanere quello, giocando nel Torino, che è un club di fascia media”.