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campionato

Il caso Juventus-Napoli: analogie e differenze con Lazio-Torino

Andrea Calderoni

Vicenda / Lazio-Torino ricorda molto da vicino la gara in programma tra bianconeri e azzurri nello scorso ottobre

La Lega Serie A non ha disposto il rinvio della partita tra Lazio e Torino, dunque si è verificato un caso molto simile a quello occorso il 4 ottobre scorso per Juventus-Napoli. I granata, infatti, non hanno avuto l’ok dall’Asl Torino per uscire dalla quarantena fino alle 23.59 di ieri e non hanno potuto prendere parte all’evento dell’Olimpico di Roma. La Lazio, invece, seguendo il regolamento, ha svolto il regolare avvicinamento alla gara, presentandosi nel suo stadio. Ha aspettato il Torino ben sapendo che non sarebbe arrivato e dopo 45 minuti l'arbitro ha mandato a casa i biancocelesti. A quel punto la questione si trasferirà dal campo al tribunale, proprio come avvenuto per Juventus-Napoli che rappresenta un precedente importante per il Torino, come tra l’altro ha ricordato anche il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, sottolineando come “purtroppo” ci fosse già agli archivi il caso tra bianconeri e partenopei.

VICENDA - Che cosa accadde nella terza giornata del girone d’andata? È la vigilia, sabato 3 ottobre, quando si registra la mancata partenza del Napoli destinazione Torino. Per decisione dell’Asl del capoluogo campano, il viaggio degli azzurri viene bloccato dopo l’ordine di rimanere in “isolamento fiduciario per 14 giorni dopo la data dell'ultima esposizione con il caso positivo in oggetto (1° ottobre)” e di comunicare il domicilio presso il quale verrà effettuato l'isolamento. Tutto inizia dopo la notizia della positività di Elmas, di 24 ore successiva a quella di Zielinski e di un membro dello staff (riscontrate venerdì 2 ottobre). Secondo il parere dell’Asl di Napoli, è troppo pericoloso far spostare un così alto numero di potenziali positivi, entrati in stretto contatto coi primi due positivi del Napoli e a soli 6 giorni dalla partita contro il Genoa, che nei giorni seguenti al match del San Paolo aveva fatto registrare ben 22 casi di positività (19 giocatori e 3 dello staff). Assenza determinata quindi da un’autorità locale, ma per la Lega Serie A il match resta programmato per domenica 4 ottobre così come annunciato dalla Juventus attraverso un comunicato: il club bianconero anticipa che si presenterà allo stadio per scendere regolarmente in campo. Il Napoli non si presenta all’Allianz Stadium a differenza della Juventus e della terna arbitrale guidata da Doveri oltre a steward, addetti ai lavori (giornalisti, fotografi e operatori) e qualche tifoso. I bianconeri arrivano poco dopo le 19.30. Non si giocherà e tutti abbandonano l’impianto.

TRIBUNALI - Inizialmente “sub iudice”, ovvero decisione rinviata, il giudice sportivo Gerardo Mastandrea si riserva un supplemento d’indagine per decidere sulla vicenda posticipando il verdetto alla settimana seguente. Il 14 ottobre ecco la decisione del giudice sportivo: 0-3 a tavolino a favore della Juventus e 1 punto di penalizzazione per il Napoli. Nella motivazione si legge: “Gli atti delle Aziende sanitarie delineano un quadro che non appare al Giudice affatto incompatibile con l'applicazione delle norme specifiche dell'apposito Protocollo sanitario FIGC e quindi con la possibilità di disputare l'incontro di calcio programmato a Torino”. Fissata per il 9 novembre, la sentenza della Corte d’Appello Federale (ovvero il secondo grado di giudizio), ufficiale il giorno dopo, respinto il ricorso del Napoli e confermato il 3-0 a tavolino per la Juventus (con un punto di penalizzazione a carico degli azzurri). Il Napoli non si arrende: chiede il 4 dicembre “di annullare la decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale impugnata e di ordinare direttamente alla Lega Serie A ed alla Figc, per quanto di rispettiva competenza, la disputa della gara Juventus-Napoli”. Il 22 dicembre la chiusura della vicenda: Juventus-Napoli si dovrà giocare, sono cancellati sia il 3 a 0 a tavolino per i bianconeri che il punto di penalizzazione per gli azzurri. La decisione definitiva è stata presa dal Collegio di Garanzia del Coni.

DIFFERENZE - Le vicende, molto simili a un primo sguardo d'insieme e per l'aspetto centrale della vicenda (l'ordine dell'Asl di non partire), differiscono da un punto di vista non trascurabile: il Napoli aveva ricevuto dall'Asl territoriale l'ordine di non partire per Torino durante la stessa giornata di domenica 4 ottobre. Il Torino, invece, non è partito per Roma quando era fermo da una settimana, ossia da martedì 23 febbraio, per una quarantena da osservare che sarebbe terminata alle 23.59 di martedì 2 marzo. I termini della vicenda erano insomma già ben noti a tutti e, se nel primo caso un certo disorientamento era preventivabile, non è stato così per Lazio-Torino, con la Lega Serie A che ha deciso per il rinvio ben sapendo lo scenario che si sarebbe verificato.