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E’ fantascienza? E’ complottismo? Può darsi, ma certo Ceferin si è messo in una posizione dove la stazione finale sarà la sconfitta, e la cosa inquieta un po’, anche a volerlo considerare in perfetta buona fede. La questione “SuperLeague”, a mio modesto parere, dovrebbe essere posta in modo diverso da quanto fatto dai suoi detrattori fino ad ora, perché alla richiesta avanzata dai fondatori della nuova Lega di poter realizzare le proprie libertà personali, considerata irrinunciabile e inviolabile da tutte le Costituzioni degli Stati democratici, la risposta non doveva essere la minaccia di una sanzione punitiva. La risposta doveva, e potrebbe ancora essere, culturale, dove l’accento doveva, e potrebbe ancora, essere messo in prima istanza su quali valori debba esercitarsi il sacro diritto alla libertà. Più che di una vocazione alle punizioni, l’Uefa si dovrebbe finalmente dotare di un “Pensiero”. Chiarendo, inoltre, quale sia il punto di vista “vero” al quale il diritto dovrebbe uniformarsi per definirsi legittimo, affinché il diritto stesso non sia un vizio formale facilmente aggirabile o manipolabile dal denaro.
La politica dovrebbe intervenire, e forse dovrebbe farlo anche la classe intellettuale, per “ordinare” nuove regole d’ingaggio culturali a stabilire un “recinto” dove il denaro torni ad essere un mezzo e non un fine nella quotidianità del calcio continentale. Invece, nella cara e vecchia Europa, si è ancora una volta di fronte al “mucchio selvaggio” in scena da trent’anni a questa parte, dove ognuno corre per sé e per i propri interessi, e dove il diritto è rimasto fermo a guardare un mondo che sta stravolgendo “dialetticamente” ogni certezza degli ultimi cento anni. Un diritto non più in grado, perché vecchio, di difendere l’interesse generale dall’interesse particolare, e quindi chiamato a garanzia da quest’ultimo a dare una legittimità diventata fatalmente strabica rispetto ad ogni criterio di verità. Ed è in questo strabismo che il Tribunale Commerciale di Madrid ha emesso una sentenza dove si intima all’Uefa e a tutte le Federazioni calcistiche, in modo chiaro e dettagliato(basta leggersi la sentenza), di non intraprendere nessuna iniziativa sanzionatoria, perché avrebbe carattere arbitrario, nei confronti dei club aderenti alla “European Super League Company, S.L.”, che è il veicolo giuridico creato in Spagna da Andrea Agnelli e soci per gestire tutti gli affari della nuova Lega.
Se a questa sentenza devono necessariamente guardare con attenzione le Federazioni continentali, più complessa e nebulosa rimane la posizione di un’Uefa residente in un Paese, la Svizzera, non obbligato a confrontarsi con una sentenza di un tribunale di un’Europa di cui non fa parte. Quando la “Corte Europea di Giustizia” ribadirà quanto già stabilito dal “Tribunale Commerciale di Madrid”, perché altro non potrà fare se non vorrà andare contro il diritto comunitario, le Federazioni e le Leghe nazionali dovranno mettersi in riga e obbedire al dispositivo emesso dal massimo organo di giustizia dell’Unione Europea. A quel punto, per Ceferin, i giochi saranno chiusi e si assisterà alla fine del potere super partes dell’Uefa, perché completamente delegittimato dal diritto. Tertium non datur, per buona pace di tifosi senza cognizione di causa e qualche presidente improvvido, e populista per interesse, che stanno chiedendo la mano dura contro Real Madrid, Juventus e Barcellona. La sensazione della ragione di Friedrich Nietzsche che con la morte di Dio si andasse verso un infinito nulla, continua a trovare nuovi e importanti riscontri e nessun accenno di un qualche contrordine. La “SuperLeague” è una sciagura per il calcio e i club che l’hanno pensata sono certamente arroganti, ma da questa vicenda arriva un monito da non sottovalutare: nel mercato del Tempio sarebbe bene vendere solo oggetti sacri, prove emotive evidenti del motivo per cui il Tempio esiste e lo si frequenta. Dite che quest’ultima cosa c’entri poco con l’affaire “SuperLeague”? chissà…
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
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