Altro centrocampista di prim'ordine è Ezio Loik, forte, robusto e pronto ai tackle pur di difendere il pallone. La sua disciplina sul campo era esemplare, al punto che ogni volta che i compagni di squadra mostravano segni di cedimento, Loik si incaricava di riscuoterli dal torpore in cui versavano, spronandoli a giocare ai livelli di eccellenza abituali.
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Durante la prima metà degli anni Cinquanta è Horst Buhtz a indossare la maglia. Agile e scattante, Buhtz è anche un abile bomber, costante e sostenuto. La sua presenza conforta e dona sicurezza alla squadra. Bhutz resterà al Torino fino al 1957.
Un altro indimenticabile è Eraldo Pecci, che accompagnò il Torino in qualità di centrocampista dal 1975 al 1981, e fu partecipe attivo della conquista del settimo scudetto, nel '76. Atleta di qualità tecniche uniche, Pecci dimostra di essere un giocatore intelligente, capace di accelerare o rallentare l'azione in base all'esigenza del momento.
Vi sono naturalmente tanti altri giocatori che possiamo dire aver indossato il numero 8 con la dignità che compete ai fuoriclasse: da Carlo Tirone, a Eugenio Mosso, ad Alessio Scarchilli, a Riccardo Maspero. Una lista infinita come la passione che ha sempre animato ognuno di loro dentro e fuori dal campo.
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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