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Prima che sia troppo Tardy

Piccoli particolari

Enrico Tardy

Torna un nuovo appuntamento con "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy

Eccoci qua dopo una bella prova a discettare sull'importanza di avere un portiere che para ed un centroavanti che fa gol.

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Contro i friulani tutto il Toro ha giocato da squadra vera, con il giusto spirito e la giusta dedizione. È chiaro che non possiamo permetterci di schierare calciatori sottotono o poco determinati, al massimo tolleriamo un elemento non al meglio, diversamente il giocattolo non funziona. Ad Udine titolari e subentrati hanno dato il loro contributo, con qualche sbavatura ma con un ottimo insieme di equilibrio e volontà.

Queste prime righe del mio scritto avrebbero potuto essere differenti se all'errore di Karamoh fosse seguito il gol di Beto invece della grande parata di Vanja. È vero che nel calcio in certe gare la differenza tra vincere, pareggiare o perdere è veramente sottile, basta un errore od un rimpallo ed il giudizio sulla gara cambia radicalmente. Questa volta è andata bene, non (solo) per fatalità, ma perché i nostri eroi sono stati più bravi, degli avversari anche nei particolari.

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La mia impressione è che l'Udinese abbia approcciato la gara in maniera frenetica, forse eccessivamente "carica", fatto sta che il Toro è stato molto concentrato e tranquillo nonostante la gara rappresentasse un vero e proprio spartiacque della stagione. Aver vinto ci consente di  approcciare con maggiore leggerezza la gara di domenica contro il Milan senza il terrore di sprofondare in zone pericolose della graduatoria.

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Ancora una volta il tecnico è stato bravo a motivare il gruppo, compattarlo ed alleggerirlo dalle pressioni e dai cattivi pensieri legati ai risultati negativi. Siamo in linea con la scorsa stagione, il che non è un certo un trionfo, ma visto il ridimensionamento generale è già qualcosa.

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Con i giovani ci vuole pazienza, spesso noi tifosi ne siamo privi, e questo ci porta altalene umorali destabilizzanti: non lasciamo il tempo di crescere e pretendiamo subito di avere un bravo calciatore. Poi leggo delle pretese di Lukic, un discreto giocatore di 26 anni e nulla più, e la pazienza se va di nuovo...

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimento.