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Italiano sovrasta Giampaolo: il granata sbaglia tutto lo sbagliabile

Andrea Calderoni

Il Confronto / L'allenatore dei liguri pareggia con merito nonostante l'uomo in meno: per l'abruzzese una sfilza di errori

Descrivere uno scempio non è semplice, anche perché molto spesso risulta superfluo e si rischia di scadere nel retorico. Tuttavia, lo scempio di ieri sera del Torino contro uno Spezia in dieci uomini dal 7’ del primo tempo merita alcune precisazioni connesse alla gestione mentale, tattica e tecnica della partita da parte dei granata. Il confronto tra Marco Giampaolo e Vincenzo Italiano non può che aprirsi con una considerazione: l’esperto tecnico granata è stato surclassato sotto tutti i punti di vista dal giovane allenatore dei liguri, capaci di affrontare con ordine e con un'adeguata dose di spensieratezza una gara nata in salita per il rosso a Vignali. Un punto d’oro per gli aquilotti, un punto che sa di retrocessione per la banda di Giampaolo. L’ex Sampdoria e Milan non ha francamente azzeccato una mossa nel suo fallimentare sabato che si inserisce in un girone d’andata gravemente insufficiente. Non ha indovinato l’undici iniziale, non ha effettuato le scelte giuste nel corso dei 90’ sbagliando notevolmente le tempistiche e ha indebolito ancor di più la sua posizione con dichiarazioni al limite dell’imbarazzante nel post-partita (sono state dichiarazioni volte a difendere il suo gruppo squadra, ma hanno stonato quasi di più della prestazione del Torino).

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TANTA PAURA - Partiamo, però, dall’incongruenza tra quanto dichiarato venerdì alla vigilia di Torino-Spezia da Giampaolo e quanto si è visto effettivamente ieri sul campo. Giampaolo aveva esplicitamente detto che chi ha paura di vincere deve cambiare mestiere. Bene, ieri con l’uomo in più per oltre 80 minuti la sua squadra non soltanto ha avuto paura di vincere, è apparsa terrorizzata dal dover vincere. È questo il primo segnale che cancella in maniera definitiva quei piccoli passi avanti visti contro Napoli e poi soprattutto Parma e Verona (in parte anche in Coppa Italia contro il Milan, dove quanto meno l’organizzazione tattica e l’attenzione erano state apprezzabili). Tale segnale fa sorgere una domanda quasi spontanea: Giampaolo è ancora seguito dal gruppo squadra? Oppure non riesce a trasmettere quella sicurezza necessaria per affrontare senza pressione e timore una gara importante come quella di ieri sera?

TUTTO SBAGLIATO - È stato inspiegabile, poi, puntare dal 1’ su Murru per distacco il peggiore tra i laterali difensivi sinistri granata della prima metà della stagione. L’aggravante è stata rappresentata dal minuto nel quale è stato sostituito l’ex Cagliari e Sampdoria, ovvero il 26’ della ripresa. Giampaolo ha praticamente impiegato oltre 3/4 di partita per accorgersi della deficitaria prestazione di Murru. Lo stesso vale per Verdi. Mentalmente non pervenuto, doveva essere tolto molto prima rispetto al 76’. E poi le scelte difensive restano un tema irrisolto di Giampaolo che a più riprese ha dichiarato di scegliere i difensori in base alle caratteristiche degli avversari, ma, in un momento così delicato e dopo alcune prestazioni positive con Lyanco titolare, il brasiliano doveva essere schierato, anche perché rispetto a Bremer ha una visione di gioco e qualità tecniche migliori. Infine, era lecito attendersi un peso offensivo maggiore del Torino fin dal 10’ del primo tempo. È stato inutile con un uomo in più aspettare l’intervallo prima di cambiare strategia di gioco e passare al 4-3-1-2. Insomma, uno sfacelo la prestazione di Giampaolo sotto tutti i punti di vista.