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Vi siete già rassegnati

TURIN, ITALY - JANUARY 16: Andrea Belotti and Daniele Baselli of Torino interact after the Serie A match between Torino FC and Spezia Calcio at Stadio Olimpico di Torino on January 16, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Editoriale / La sconfitta è negli occhi di allenatore e giocatori. La società deve procedere con un cambio di rotta deciso ora

Gianluca Sartori

"Non esistono parole appropriate per definire la prestazione del Torino contro lo Spezia. E’ stata la peggior partita della stagione, arrivata nel momento più importante, in uno scontro diretto che era da vincere a tutti i costi. Una pietra tombale sulle speranze di chi riteneva (e ammettiamo di essere stati tra questi, sbagliando) che i piccoli miglioramenti visti nelle partite precedenti potessero essere prodromo di una svolta in positivo. Invece, nel momento in cui questa svolta avrebbe dovuto concretizzarsi, il Torino è ripiombato nella più totale mediocrità. Quando è così, significa che è stato tutto sbagliato.

"Ad essere inaccettabile è la rassegnazione nei volti rabbuiati dell’allenatore e dei giocatori: la maggior parte di loro ha poca qualità tecnica e ancor meno personalità. Sono stati autori di errori inammissibili per professionisti di Serie A, sono stati tenuti sotto scacco per 70 minuti e oltre dal giovanissimo Spezia, una squadra molto ben organizzata che è la dimostrazione di quanto conti avere un allenatore in gamba. Complimenti a Italiano. Schiacciante a suo favore il confronto con Giampaolo, che è messo in croce dai numeri. Il tecnico è una persona perbene e non va giudicato dalle inascoltabili dichiarazioni del post Spezia, volte comprensibilmente a difendere i giocatori, bensì dal fatto che non ha saputo imprimere alla squadra un’identità caratteriale. Con tutte le scusanti del caso, ha avuto tempo per incidere e non ci è riuscito minimamente. Un girone intero senza vittorie in casa, con 13 punti in 18 partite, è abbastanza.

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E poi c’è la società, da cui il più delle volte originano le sorti di una squadra di pallone. Nel giro di un anno e mezzo si è passati dai 63 punti allo sfacelo attuale con una discesa a picco inarrestabile. Il presidente Cairo è ricascato nella antica tendenza ad accentrare le scelte; il direttore tecnico Vagnati, lo dice il campo, ha steccato del tutto il mercato estivo. In quello invernale non si è ancora fatto nemmeno un acquisto nonostante la situazione richiedesse celerità: la spiegazione più plausibile è che non si fosse sicuri di fare acquisti per/con Giampaolo. Adesso pare il momento di procedere con quel che forse si sarebbe dovuto fare prima: cambio di allenatore e acquisto di giocatori su sua indicazione finchè il mercato è ancora aperto, finchè la salvezza è ancora possibile. E’ dalla società che ora serve un cambio di rotta deciso, per scacciare la rassegnazione alla Serie B che si respira forte e chiara.