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Torino: Lyanco in casa già a marzo, mossa da club importante

EMPOLI, ITALY - FEBRUARY 05: Sinisa Mihajlovic manager of  FC Torino looks on and Urbano Cairo President of FC Torino (R) during the Serie A match between Empoli FC and FC Torino at Stadio Carlo Castellani on February 5, 2017 in Empoli, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L'Editoriale / I casi di Lukic e Gustafson insegnano: alle scommesse dall'estero va dato tempo e modo di inserirsi

Gianluca Sartori

"Il Torino che arriva per primo su Lyanco, un difensore tra i più promettenti del panorama calcistico mondiale seguito da altri club importanti, è già di per sè un buon segnale: il club granata è tornato una meta appetibile sul mercato per serietà dei programmi e mezzi economici e può giocarsela alla pari con competitor più grandi e facoltosi, anche grazie alla lungimiranza e all'astuzia di dirigenti come Gianluca Petrachi. Ma soprattutto è la mossa di portarlo subito a Torino, a marzo, che desta le migliori impressioni.

"Un buon segnale, perchè al club granata sembra finita definitivamente l'era dell'improvvisazione. Dagli errori del passato, la società sta dimostrando di saper ricavare le indicazioni per agire con oculatezza nel presente e nel futuro. L'Amauri 35enne arrivato l'ultimo giorno di mercato per sostituire Cerci sembra un lontano ricordo: ora arrivano giocatori ventenni, presi per farne un punto fermo del Torino che verrà, con tre mesi di anticipo rispetto all'apertura ufficiale del calciomercato. Una mossa intelligente, consapevole del fatto che, per un ventenne che arriva da oltreoceano, l'inserimento nel calcio italiano non è facile e necessita di tempo. I casi di Lukic e Gustafson lo dimostrano: arrivati tra fine luglio e inizio agosto, i due ragazzi hanno iniziato ad entrare stabilmente nelle rotazioni di Mihajlovic solo da febbraio in poi. C'è una lingua da imparare, un approccio alla preparazione tattica e fisica completamente diverso da metabolizzare e un tipo di calcio molto differente rispetto a quello brasiliano.

"Questo il Torino lo ha capito e ora l'operato del club è volto a pianificare nel dettaglio la prossima annata, quella che deciderà il successo o l'insuccesso del progetto di Mihajlovic, con la caccia decisa a un piazzamento europeo. Di certo il lavoro non è ancora finito, anzi: molto va ancora fatto per allestire una rosa completa in grado di centrare i risultati sportivi prefissati. Il fatto che si sia deciso di tuffarsi a capofitto, con anticipo e decisione, nella pianificazione della prossima stagione, è comunque il migliore dei segnali che il club potesse dare.