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Da Torino-Roma a Roma-Torino: cos’è cambiato nel frattempo?

Lo psicologo granata / Non c'è nessuna giustificazione per l'apatia dimostrata nei primi 20 minuti

Riccardo Agnello

"Come se ce ne fosse ancora bisogno, la partita di Roma ha ribadito che ormai il campionato del Toro ha davvero poco da dire, e che, nel momento in cui si incontrano squadre di caratura superiore con obiettivi ancora in essere, il risultato è pressoché scontato, arrivando a raggiungere anche dimensioni al quanto fastidiose per i miei pazienti. Questo accade perché da una parte c'è una squadra ancora motivata e dall'altra una che appare, di partita in partita, sempre più apatica; ci si aggiunga un discreto dislivello tecnico e tattico, ed ecco che il 4-1 è servito. Per carità, perdere a Roma contro questa Roma ci può ampiamente stare, nessuno dice il contrario, ma nessuna posizione in classifica giustifica l'apatia con cui la squadra ha approcciato la gara: nei primi 20 minuti sembrava di vedere una partitella a di allenamento in cui la Roma provava gli schemi offensivi.

"Questo non va bene, prima di tutto perché Roma-Torino è una classica del nostro campionato, e come tale va sempre onorata, se non altro per gli annali del calcio, ma anche, e soprattutto, perché a inizio campionato il mister era riuscito a dare a questo gruppo uno spirito combattivo a dir poco sorprendente tanto che risulta impietoso proprio il confronto tra la partita di Torino contro la Roma e quella di domenica all'Olimpico. Eppure i 22 in campo erano pressappoco gli stessi. Ma allora la domanda che quasi tutti i miei pazienti si fanno è: cosa diavolo è successo nelle 18 partite tra i 2 Toro-Roma? A cosa si deve questa involuzione di mentalità (e di conseguenza di gioco)? Certo, aver perso il treno Europa può aver influito, ma fatico molto a credere che sia l'unica causa. Deve essere successo qualcosa alla testa dei giocatori perché non si vede più quello spirito che si vedeva all'inizio, dove, ai limiti di amalgama, questa squadra riusciva  a sopperire con l'intensità e con lo spirito di sacrificio; ora pare quasi che ognuno giochi per se.

"Da qui in avanti Sinisa dovrà prendere in mano la situazione e, oltre a trovare dei correttivi tattici alle continue amnesie difensive, dovrà nuovamente trasmettere il tremendismo per cui,a inizio campionato, era molto difficile non prendere una scoppola dal Toro. Anche se la classifica ha ormai poco da dire, a noi tifosi piacerebbe vedere di nuovo delle partite come quel Toro-Roma, così giusto per avere ancora un motivo per seguire questa stagione...

"Alla prossima da vostro Psicologo del Toro!