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Primavera, Sampdoria-Torino 4-1: niente Final Eight. Doria avanti con merito

Finale / Sblocca il ghiaccio la Samp e poi il Toro pareggia. Nei supplementari sono i padroni di casa a dilagare

Gianluca Sartori

Torino Primavera al capolinea: i granata di Coppitelli si fermano alle porte delle Final Eight. Vince la Sampdoria per 4-1 ed è un risultato meritato per i doriani, che come gioco e occasioni si sono dimostrati superiori. Il Toro alza bandiera bianca tra le lacrime dei ragazzi di Coppitelli, consapevole però di essersela giocata fino alla fine, contro formazioni più quotate come quella blucerchiata.

È il giorno dei giorni per la Primavera del Torino, che al "Garrone" di Bogliasco si gioca in gara secca la sesta qualificazione consecutiva alle Final Eight contro la Sampdoria. Coppitelli, che deve fare a meno dello squalificato Rossetti, conferma il 3-5-2 già visto nella semifinale contro il Verona, con Oukhadda mezzala titolare e Piscopo a far coppia con De Luca.

La Samp in questa fase è padrona del campo grazie a una circolazione della palla veloce e precisa, col Toro che non riesce a trovare le contromisure giuste. Alla mezz'ora una splendida azione, tutta di prima, libera ancora Gomes Ricciulli al tiro, ma la mira non è precisa. Al 32' Coppitelli cambia già modulo: fuori Friedenlieb e dentro Berardi per il passaggio al 4-3-3. Il Toro ne beneficia e alza il baricentro procurandosi palle inattive a ripetizione. È il punto forte della squadra di Coppitelli, è risaputo: ed al 38' arriva il pari, firmato Tofanari, con un bel colpo di testa su punizione battuta da D'Alena. Sale di tono il Toro, ringalluzzito dal pari, che chiude il primo tempo con buona personalità.

Passato l'apice della sfuriata Samp, il Toro prova a risistemarsi, mettendola anche sul fisico, fattore che a giudicare dalla statura dei giocatori in campo sorride ai granata. Occasioni da gol vere e proprie, però, non se ne vedono, se si esclude una punizione di D'Alena e una zuccata di Tobaldo. Al 40' da un malinteso tra Rivoira e D'Alena Gomes Ricciulli va in porta e segna, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Quando mancano pochi minuti, è il doriano Curito ad avere la palla buona sul destro: Cucchietti però risponde ancora presente e salva il risultato. L'ultima occasione dei tempie regolamentari è una palla messa dentro da Cioce: svetta Bortoletti e allontana, con l'arbitro che fischia la fine.

Forze fresche per il Toro: dal 1' supplementare dentro Traore per uno stanchissimo De Luca. Il sole batte forte ed entrambe le squadre sentono ovviamente la stanchezza. Lo spunto decisivo è però della Sampdoria: la palla circola veloce al limite dell'area e arriva a Gabbani, che trova un sinistro incrociato da cineteca sul secondo palo. Vantaggio Samp tutto sommato meritato e legittimato da quanto accade due minuti dopo: Balde Ibou se ne va a campo aperto, approfittando di un Toro sbilanciato, per fulminare un incolpevole Cucchietti con un pallonetto. È tripudio a Bogliasco per il 3-1 Doria. Il Toro ci prova con la forza della disperazione: missile di Tobaldo al volo che trova la risposta di Cavagnaro e sul seguente corner gran colpo di testa di Rivoira che trova solo la traversa. Finisce il primo tempo supplementare e la partita è dannatamente in salita.

Nella ripresa si cambia campo e il Toro prova a giocarsi le sue carte, ma è la Sampdoria a sfiorare il gol del 4-1: Gomes manca il tocco a porta libera. Al 5' il Toro ha la grande occasione per riaprirla: Traore galoppa a destra e si guadagna calcio di rigore. Il solito rigorista, D'Alena, cede l'incombenza a Rivoira. Il tiro del centrale è basso e rasoterra, e Cavagnaro para con le gambe. Sul ribaltamento di fronte, a difesa granata ferma, Tissone mette dentro il 4-1 in area di rigore che è la pietra tombale della partita.

Finisce così la stagione del Torino Primavera: i granata hanno onorato la maglia sino al 120' della finale play-off ma, per quanto ha detto la partita di oggi, è la Sampdoria ad avere qualcosa in più e a meritarsi le Final Eight. Quarti in Coppa Italia, Semifinale a Viareggio, finale play-off: il ciclo di Coppitelli inizia con la squadra sempre piazzata ma incapace di trovare la risorsa in più al momento giusto.