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Primavera / Torino – Sampdoria, parla Longo: “E’ un punto guadagnato. Lasciamo perdere il paragone con Inzaghi..”

Primavera, Torino - Sampdoria / Le parole del tecnico granata dopo il match contro i blucerchiati:"Io mi sono sempre guadagnato i traguardi a cui sono arrivato e voglio...

Gianluca Sartori

Come vede la partita di oggi il mister?“La Sampdoria ha rinunciato a giocare, mettendosi tutta dietro la linea del pallone. Faccio un paluso ai miei ragazzi, che hanno interpretato bene la partita, cercando il gol con pazienza e intelligenza. Non è arrivata la vittoria, ma abbiamo tenuto in mano la partita contro un'ottima formazione, che punta al play-off per le Final Eight. L'abbiamo preparata per vincerla nel migliore dei modi, il risultato pieno non è arrivato ma io sono alquanto soddisfatto.

“Penso che oggi la squadra ha corso e fatto la partita per novanta minuti. Loro ne hanno cambiati un paio per crampi, stando dietro la linea della palla per novanta minuti. Certo, abbiamo perso Monni e Trani e li abbiamo sostituiti con ragazzi della Berretti, che devono ancora abituarsi al campionato Primavera. E' stata una scelta precisa della società e bisognerà dargli il tempo di cui avranno bisogno, per capire come funziona”.

Cairo, a precisa domanda in televisione, ha pronosticato per te un prossimo futuro altrove: “Non ho sentito l'intervista del presidente. A me viene da sorridere, credo che oggi l'avventura di Inzaghi al Milan non deponga a favore di Longo… Nel calcio si vive di “mode” e se fino a qualche mese fa si puntava su allenatori giovani, ora i presidenti sono scoraggiati. L'esperienza fa la differenza, è vero, ma se uno ha le qualità le ha e basta. Poi non mi piace essere paragonato a Inzaghi: io tutte le panchine su cui mi sono seduto me le sono guadagnate con i risultati, da quella dei Giovanissimi del Filadelfia Paradiso a quella della Primavera del Torino. Credo che il paragone Longo – Inzaghi non si possa fare… Poi io certo non voglio crediti né regali da parte di nessuno”.

Tornando sulla partita di oggi: “Questa squadra all'inizio dell'anno, partita cambiando 20 giocatori su 24 e battezzata come “annata disgraziata”, partiva contro i pronostici di tutti e invece sta raggiungendo risultati comunque oltre le aspettative. Poi siamo consapevoli che, essendo il Torino, tutti si attendono grandi risultati. Ma bisogna avere pazienza. Il calcio è fatto di annate… Penso che ad esempio avessimo avuto oggi Mattia Aramu che batteva le punizioni, forse avremmo vinto la partita. Ciò non toglie che secondo me questo è un punto guadagnato sullo Spezia e non due punti persi. Ora ci prepariamo al meglio per Modena.

Sulle condizioni degli infortunati: “Bonifazi lo recuperemo dopo il Modena, Fissore non ha ancora risolto i suoi problemi, Danza non ha ancora il minutaggio sufficiente nelle gambe. Graziano ormai sta bene, quando ritroverà il suo miglior modo di giocare, tornerà nettamente a dispozione. In questa gara abbiamo preferito giocare con due mediani di ruolo e non con una mezzala come lui. E credo che Thiao e Proia, e Lenoci quando è entrato, abbiano fatto bene”.

Sui cambi effettuati oggi: “Ha giocato venti minuti Debeljuh, e Zenuni e Lenoci hanno giocato dieci minuti. Il cambio di Proia l'ho fatto perché era ammonito, mettendo anche un giocatore di qualità come Lenoci. Zenuni per Edera poteva entrare anche prima, però ripeto che in questo momento Federico arriva dalla Berretti: non credo proprio potesse cambiare la partita, invece Rosso ed Edera sì, per questo ho atteso fino a dieci dal termine”.

Che cosa serve per mantenere questo secondo posto? “Tutta l'esperienza che questo gruppo ha fatto va messa da parte. Servirà cinismo, servirà una squadra da Campionato Primavera. Trovi squadre come oggi che ti danno pochi spazi, pronte ad approfittare di ogni minimo errore. Il concetto è usare l'esperienza che ad inizio anno non avevamo per affrontare le partite che restano. Non è un caso se la Fiorentina è pria: sette undicesimi della loro formazione avevano disputato la Final Eight l'anno scorso”.

“Se si vuole vedere il Settore Giovanile esclusivamente per vincere le partite è un discorso. Se invece lo si pensa come momento per far crescere i giocatori è un altro. Però è chiaro che a quel punto, quando pareggi invece di vincere, devi parlare di “crescita” e non di “occasione persa”. Ricordiamoci sempre che siamo nel Settore Giovanile. Va bene la cultura del risultato, ma non dobbiamo esasperarlo troppo”.

“L'obiettivo del campionato? Essendo a questo punto (e non ci saremmo mai aspettati di essere qui) ce la giochiamo a tutta. Non abbiamo ancora abbandonato l'idea primo posto: se la Fiorentina sbaglia qualcosa noi vogliamo essere lì per giocarci la vittoria del girone”.

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