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Torino, Mihajlovic e Niang: se a volte insistere può essere fuori luogo

Focus On / Chi non è al meglio non può giocare allo Stadium. Puntare sul francese contro ogni evidenza è stata una mossa a posteriori sbagliata

Gianluca Sartori

""Un giocatore come Niang non può mai essere un problema ma solo una risorsa". Concetto ripetuto più volte da Sinisa Mihajlovic, nell'arco dell'ultima settimana, in riferimento al suo pupillo francese. Un giocatore che ha insistito per portare a Torino, convincendo il club a compiere un'operazione da circa 15 milioni - la più onerosa dell'era Cairo - per acquistarlo dal Milan a fine agosto. Un'idea condivisibile, perchè il ragazzo ha numeri che per il Torino possono fare la differenza, ma che andrebbe calata nel contesto di ogni situazione concreta. I fatti oggettivi sono due: Niang è arrivato al Torino non nelle migliori condizioni fisiche e, buttato immediatamente nella mischia, ha sin qui chiaramente deluso nelle quattro partite disputate, toccando il picco negativo proprio allo Juventus Stadium.

"Proprio in riferimento al derby di ieri sera, a posteriori, riguardo al francese alcune riflessioni sorgono spontanee. Puntare su di lui è stata la mossa giusta? Per giocare allo Stadium, contro la Juventus, servono undici giocatori pronti a fare la guerra, sportivamente e agonisticamente. E questo tipo di giocatore, il Niang di oggi non sembra poterlo (nè volerlo...) essere, anche per una condizione fisica non al top. Un discorso che vale all'ennesima potenza nel momento in cui si resta in inferiorità numerica: servono dieci giocatori pronti a lasciare tutto sul campo o si rischia la figuraccia. Miha, invece, ha preferito sacrificare Iago Falque, giocatore che notoriamente ha una propensione al sacrificio molto maggiore di quella di Niang. Insomma, Niang sottotono e a tratti irritante: ma la sensazione è che sia stato mandato un po' allo sbaraglio. Mihajlovic non ha tutti i torti quando afferma che un giocatore entra in forma solo giocando, ma puntare ciecamente su Niang anche ieri ha avuto l'effetto di peggiorare le cose sia per la squadra che per il ragazzo.