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L’entusiasmo travolgente di Roma Granata

Lo vedi nel loro fiero sguardo, nell’ardore di chi sa combattere e non si arrende mai, nel profumo di meccanica di migliaia di chilometri di fede in notti di trasferta, onnipresenti testimoni del Toro: sono i soci del Toro Club...

Ermanno Eandi

Lo vedi nel loro fiero sguardo, nell’ardore di chi sa combattere e non si arrende mai, nel profumo di meccanica di migliaia di chilometri di fede in notti di trasferta, onnipresenti testimoni del Toro: sono i soci del Toro Club Romagranata.

I capitolini si sono riuniti per la meritata promozione a Zagarolo (RM) da Tancredi, proprietario del Ristorante “Il giardino” e grande cuore granata, sorride, tra una portata e l’altra dice: “È un momento magico. Godiamocelo!”

Sono nati da poco ma hanno oltre centosessanta soci, tutti li apprezzano, al loro evento sono intervenuti i club di Latina, l’Aquila, Viterbo, Cosenza e i Fedelissimi Granata di Roma.

Il Presidente è un veterano della curva, nato a Torino ora in esilio nel Lazio, un burbero in apparenza con un cuore d’oro, che ha fatto della militanza negli stadi il valore del club, è Enrico Venesia: “Noi vogliamo soci pronti a partire e andare ovunque ci sia il Toro, quelli che stanno a casa non ci interessano. Quest’anno abbiamo saltato quattro partite in tutto il campionato. È una questione di fede, la Maratona è la nostra casa. Sono 43 anni che vado lì, è come andare a Messa, anzi visto che partiamo da Roma è un pellegrinaggio. Quest’anno con il nuovo stadio sarà dura, voglio il Delle Alpi, altrimenti le famiglie non troveranno posto, il Toro è di tutti e tutti devono avere la possibilità di vederlo!” infine il Presidente analizza la prossima stagione: “Cairo è un grande comunicatore, sa farsi voler bene dai tifosi: mi piace. Ho un grande rispetto per De Biasi, a livello umano è splendido. È uno di quei veneti di vecchia generazione con dei valori etici assoluti, non si è montato la testa ed è restato con i piedi per terra. Dobbiamo giocare con grinta, questo mi aspetto il prossimo anno, i calciatori devono avere il DNA granata, i risultati arriveranno”.

Dopo l’irrefrenabile Presidente, incontriamo David Belli, membro del Direttivo di Romagranata, anima nobile, che con la sua tenacia e il suo amore tanto ha fatto per il Toro. Lo incontri negli stadi d’Italia con i biglietti in mano circondato da tifosi avidi di Toro, lo odi nella trasmissione radiofonica “Granata Voice” a predicare il verbo granata, oggi è qui, è stanco ma contento: “Parlare per radio di Toro è un onore. Fa sprigionare i propri sentimenti. Anche se il Toro era in B la nostra trasmissione è sempre stata di serie A, noi granata non retrocediamo mai. Ringrazio gli amici di Torino che sono intervenuti con il loro contributi per offrire l’attualità ai radioascoltatori” poi David s’illumina, ricorda la promozione: “Ero allo stadio, con le nostre urla abbiamo portato il Toro in serie A, al triplice fischio sono impazzito di gioia. Il ritorno è stato splendido, 700 chilometri di felicità. Il prossimo anno vinceremo lo scudetto”. Tutti i soci indossano la maglietta di Romagranata, ma nessun altro può indossarla:”Non sono in vendita, sono un segno di distinzione, le vendiamo a prezzo di costo non vogliamo guadagnare sui tifosi” .

Non bastava un Presidente intraprendente, un abile conduttore, Romagranata è anche una duplice realtà on-line, con il sito del club “Il Toro siamo noi”. Ce ne parla il curatore e membro del direttivo del Club Giuseppe Di Lecce: “Vogliamo avvicinare i tifosi del Lazio e d’Italia al Toro. È un sito fatto dai tifosi per i tifosi. Avvisiamo gli amici granata delle iniziative del Club e soprattutto organizziamo trasferte in pullmann. Io vivo per il Toro! Non esco di casa se non indosso qualcosa di granata”.

La festa è acusticamente corretta, i cori della Maratona sgorgano ovunque, i colli romani si tingono di granata, il Colosseo magicamente si risveglia per rendere onore ai gladiatori di Romagranata.