tn out news

Attentato a Jose Mourinho

Nel suo biennio italiano, l'ex allenatore dell'Inter Jose Mourinho è riuscito ad aver da ridire quasi con chiunque, da Zaccheroni a Mancini a Benitez senza dimenticare la sua praticamente continua querelle con Claudio Ranieri, suscitando...

Redazione Toro News

Nel suo biennio italiano, l'ex allenatore dell'Inter Jose Mourinho è riuscito ad aver da ridire quasi con chiunque, da Zaccheroni a Mancini a Benitez senza dimenticare la sua praticamente continua querelle con Claudio Ranieri, suscitando spesso l'indignazione degli organi di stampa. E siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, anche se durante l'estate si è concretizzato il passaggio del mister di Setubal alla corte del patron del Real Madrid Florentino Perez, l'allenatore del triplete nerazzurro ha continuato le sue battaglie verbali con colleghi e rivali (Pellegrini e Guardiola su tutti). Ma se mentre in Italia al portoghese venivano perdonate molte delle sue sparate, lo stesso non si può dire che sia avvenuto in terra iberica, dove però si è evidentemente passato il limite della civiltà. A parte gli editoriali di fuoco che compaiono quasi quotidianamente sui vari giornali spagnoli, è di poche ore fa una notizia che ha abbastanza dello sconvolgente: Jose Mourinho sarebbe infatti scampato per un pelo ad un vero e proprio attentato alla sua vita nell'aeroporto di La Coruna. Infatti, mentre Mourinho e la squadra stavano firmando autografi a dei tifosi, l'attentatore (identificato dalle telecamere dell'aeroporto) ha messo in atto il suo piano, colpendo però, con un'arma da taglio, una delle guardie del corpo del mister, che ha realizzato solamente in seguito il grande rischio corso, risultando, ovviamente, piuttosto turbato. E' indubbio che il portoghese, nei suoi tentativi di distogliere le attenzioni dalla sua squadra imbastisca spesso delle pugne mediatiche contro dei suoi colleghi facendosi di certo ben pochi amici ovunque abbia allenato, ma gesti del genere trascendono senza dubbio ogni tipo di giustificazione.

foto M. Dreosti