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Torino, Josef Martinez rinuncia alla nazionale per protesta

Verso Russia 2018 / L'attaccante granata, assieme ai compagni della Vinotinto: "Come squadra, pensiamo sia necessario questo cambio dirigenziale perché non si perda il lavoro realizzato da più di 8 anni"

Redazione Toro News

"Una notizia che scuote l'ambiente dei "Vinotintos": Josef Martinez, assieme altri 14 compagni di nazionale, rifiutano e di conseguenza rinunciano a partecipare ai prossimi impegni della selezione venezuelana. Il motivo è da ricercarsi a staff e personaggi ai vertici della Federazione, ritenuti inadatti a ricoprire i propri ruoli, da parte dei giocatori stessi. Una vera e propria forma di protesta, un boicottaggio a tempo indeterminato. O meglio, sino a quando determinate persone non saranno sollevate dal proprio incarico.  Il rifiuto avviene con una lettera redatta dai giocatori stessi e, oltre ad esser stata inviata a chi di dovere, è stata condivisa sui vari profili social dei protagonisti in questione.

— Tomás Rincón (@TomasRincon5) 30 Novembre 2015

"DI SEGUITO LA LETTERA REDATTA DAI GIOCATORI

""Accettiamo le critiche sportive relative alle nostre prestazioni con la Nazionale e ci assumiamo come squadra la responsibilità di questi risultati. Ma non accettiamo per nessun motivo le dichiarazioni del presidente della Federazione Calcistica Venezuelana, Laureano Gonzalez, rilasciate in un'intervista al Diario Lider il 25 novembre 2015 e nelle quali ha affermato che noi giocatori 'Studiassimo un piano per portare all'esonero del tecnico della Nazionale'.

"Queste dichiarazioni sono totalmente false e violano il nostro onore e la nostra reputazione, attentano i nostri valori come persone e come professionisti ed ancora di più contro un gruppo di giocatori che da 8 anni competono al massimo livello basandosi sulla coesione di gruppo, sul senso d'appartenenza e sui valori umani. Allo stesso tempo, manifestiamo una grande delusione per la mancanza d'appoggio del corpo tecnico della nostra azionale davanti a queste accuse.

"Durante la nostra carriera abbiamo appreso codici etici sportivi, e situazioni e differenze sono state manifestate e risolte in spogliatoio e non pubblicamente come fatto dalla Federazione. A differenza del comportamento di alcuni dirigenti, abbiamo sempre conservato la voglia di lottare fino all'ultimo punto per ottenere il nostro obiettivo principale: qualificarci al Mondiale di Russia 2018, sapendo bene cosa questo possa significare per noi. Mentre la Federazione Venezuelana viene comandata dagli attuali dirigenti, il nostro sogno di partecipare ad un mondiale viene compromesso dalla mancanza di capacità che sinora è stata mostrata in generale. Noi giocatori non siamo d'accordo sul fatto che l'attuale direzione della FVF continui a comandare, visto che non è negoziabile il modo in cui siamo stati trattati e come sia stato maneggiato il progetto di andare al Mondiale. Come squadra, pensiamo sia necessario questo cambio dirigenziale perchè non si perda il lavoro realizzato da più di 8 anni. A questo punto delle eliminatorie sudamericane per il Mondiale di Russia 2018, un cambio è vitale.

"Ripetiamo nuovamente che non è negoziabile la nostra integrità, e che il danno fatto può essere solo riparato rinnovando la dirigenza della FVF. Non possiamo continuare in un ambiente danneggiato da questi dirigenti. Allo stesso tempo, vogliamo comunicare che i soldi percepiti in questo periodo e quelli che ci saranno riconosciuti verranno destinati ad una fondazione che stiamo creando insieme ai giocatori qui nominati, con l'obiettivo di aiutare i nostri giovani e sviluppare scuole sportive nel nostro paese".