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Andrea Gasbarroni: “Il Toro? Non una sorpresa ma una realtà”

Esclusiva TN, il doppio ex di Torino - Palermo: "Continuando così i granata potranno ancora migliorare"

Roberto Maccario

"Andrea Gasbarroni, torinese di nascita, ha giocato con la maglia del Palermo dal 2003 al 2005, per poi ritornare nella sua città natale nel 2009, con la maglia del Toro, dove è rimasto fino al 2012.

"La partita di domenica in programma alle 15 all’Olimpico tra granata e rosanero non sarà dunque una sfida qualunque per lui, con tanti ricordi che riaffiorano nella sua memoria.

"Allora Andrea, che cosa ti è rimasto di queste due esperienze?

"A Palermo ero giovane e ho vissuto due anni molto belli, con una promozione in serie A storica, che mancava da 30 anni, e una stagione di livello nel massimo campionato l’anno seguente. In quel periodo in rosanero c’erano tanti grandi giocatori del calibro di Barzagli, Grosso, Corini, Brienza e Luca Toni, che ancora oggi è sulla cresta dell’onda. Anche a Torino, nel 2010, abbiamo fatto un ottimo campionato, ma non siamo stati fortunati e abbiamo perso la finale dei play – off promozione con il Brescia. Reputo comunque entrambe pagine significative nella mia avventura calcistica.

"A Torino, l’ultimo anno, hai incrociato Ventura, che stava ponendo le basi della squadra che oggi sta facendo così bene anche in A, non è vero?

"Sì, ormai sono passati quattro anni e il Mister ha dimostrato tutto il suo valore. Già all’epoca, comunque, era un tecnico bravo e preparato.

"Mercoledì sera per Glik e compagni è arrivata una sconfitta sul campo del Chievo: nonostante questo passo falso l’inizio di campionato del Toro resta comunque ottimo, non credi?

"E’ bello vedere una società gloriosa come il Torino così in alto. Da un paio d’anni la squadra sta facendo grandi cose e quindi non parlerei più di una sorpresa, ma di una realtà. Continuando così, inoltre, credo che le cose possano ancora migliorare.

"Dopo i ko contro Milan e Sassuolo invece il Palermo non sta vivendo un momento esaltante. Come vedi la squadra rosanero quest’anno? Un buon tecnico come Iachini e alcuni giocatori di talento potranno ancora fare la differenza?

"Il Palermo gioca ad alti livelli ormai da più di 10 anni, a parte quella breve parentesi in B di un paio di stagioni fa. Credo che la squadra possa tranquillamente conquistare la salvezza.

"Attualmente giochi in Lega Pro, nel Giana Erminio: quali sono le tue ambizioni? Quali quelle del club?

"Personalmente voglio fare bene ma anche divertirmi, a livello societario l’obiettivo è invece quello di mantenere la categoria. Si tratta di una realtà piccola ma molto ben organizzata, con un presidente come Bamonte che ci mette tanta passione e un Mister come Cesare Albé che è qui da 20 anni. Mi piace moltissimo questa situazione, perché siamo come una grande famiglia e per me, nel calcio, l’aspetto umano conta quanto quello tecnico.

"Tra i tuoi compagni di squadra c’è anche un altro ex granata come Grauso.

"Sì, è vero, e siamo anche amici fuori dal campo. Lui è cresciuto nel settore giovanile del Toro e, dopo la scorsa stagione al Chieri, quest’anno è arrivato al Giana Erminio.

"A fine carriera ti piacerebbe tornare là dove tutto ebbe inizio, ovvero al Vanchiglia, come giocatore o come allenatore dei ragazzi?

"(Ride ndr). Come giocatore la vedo dura, come allenatore chissà, perché no? In ogni caso adesso non penso ancora al momento in cui smetterò di giocare e sarò costretto ad appendere le scarpe al chiodo, anche se dovrei farlo, perché ho già una certa età. Il fatto è che quando, come me, calchi i campi da calcio da quando hai 10 anni e sei riuscito a fare della tua passione un mestiere vorresti giocare per sempre, ed è difficile pensare al dopo.