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Cagliari-Torino, Miha sfida Rastelli: la fase difensiva il comune nervo scoperto

Testa a testa / Il tecnico isolano è una vera e propria sorpresa, ma entrambe le retroguardie subiscono troppo. E l'imprevedibilità tattica...

Federico Bosio

"Ci stiamo ormai addentrando nella parte finale di questo campionato, ed il Torino sarà di scena a Cagliari domenica pomeriggio, per la 31° giornata di Serie A. L'incontro si prospetta privo di particolari pressioni di classifica per entrambe le compagini ed è dunque facilmente immaginabile come i giocatori potranno scendere in campo con la 'testa sgombra' ed offrire il meglio di se, in una gara che ha tutti i presupposti per svilupparsi come divertente e ricca di occasioni da entrambe le parti. Come ogni volta, tuttavia, il duello più importante non sarà disputato sul terreno di gioco ma vedrà invece come protagonisti coloro che saranno seduti in panchina e 'muoveranno i fili' dei rispettivi giocatori: da una parte Sinisa Mihajlovic, dall'altra Massimo Rastelli, per un testa a testa intrigante e ricco di curiosità tecnici che hanno allestito in questa stagione due formazioni dalle qualità più simili di quanto possa sembrare.

"CARRIERE - Il percorso in panchina dei due tecnici ha finora rispettato quelle che sono state le rispettive carriere: il serbo ha disputato 315 partite in Serie A alle quali vanno sommate, per esperienza internazionale, le 64 nelle competizioni europee; l'avversario di giornata invece ha vissuto una carriera da protagonista soprattutto in Serie B, dove ha collezionato 361 presenze e ben 68 gol, mentre soltanto ad intermittenza ha calcato i palcoscenici del massimo campionato riuscendo comunque a totalizzare 102 gettoni ed 8 reti. Inoltre nonostante la lezione tattica impartita da Mihajlovic all'avversario nell'unico precedente da allenatori, il match d'andata terminato ben 5-1 in favore del Torino, questo evento rischia di non rendere giustizia delle qualità effettive in possesso del tecnico isolano, che invece sta emergendo con forza e merito nel corso delle ultime stagioni attraverso una scalata personale di tutto rispetto.

"NUMERI A CONFRONTO - Come detto, l'apparenza potrebbe ingannare: ed infatti a livello numerico Rastelli è tutto fuorchè un tecnico inesperto di fronte ad un collega (Mihajlovic) che può fregiarsi delle 258 panchine totali collezionate fino a questo momento tra le quali figurano 97 vittorie, 82 pareggi e 79 sconfitte. Il rossoblù infatti, seppur calcando palcoscenici differenti, ha collezionato fino a questo momento ben 241 gettoni come allenatore, ed il bilancio è assolutamente positivo: 105 sono le vittorie, 61 i pareggi e 75 le sconfitte. Nonostante la differenza di categoria, che ad oggi resta il fattore gap da colmare, la carriera di Rastelli è stata finora già ricca di soddisfazioni ed assolutamente degna di nota: alla prima stagione da allenatore - nel 2009/2010 - riporta la Juve Stabia appena retrocessa in Prima Divisione conquistando la matematica promozione alla penultima giornata, per poi passare poi al Brindisi ed al Portogruaro, qualificandosi a centro classifica senza troppi problemi.

"Viene successivamente ingaggiato dall'Avellino, e proprio con gli irpini entra nel vivo della maturazione personale a livello di tecnico e cominciano ad arrivare le maggiori soddisfazioni: il primo anno conquista il campionato di Lega Pro Prima Divisione e la Supercoppa di Lega di Prima Divisione, nella stagione successiva invece parte con l'obiettivo della salvezza e vede l'Avellino lottare fino alla fine per un posto nei play-off. Risultati ancora migliori nell'anno successivo, quando i biancoverdi arrivano addirittura alle semifinali play-off, dove vengono sconfitti dal Bologna. Chiusa la estremamente positiva parentesi in Campania, ecco l'inizio del matrimonio con il Cagliari: al primo anno in Sardegna ottiene la promozione in Serie A, ed anche la sua prima avventura nel massimo campionato italiano - in questa stagione - può essere definita decisamente convincente. Come detto, quindi, un percorso di continua crescita per quanto riguarda le competenze tecniche, le soddisfazioni ottenute ed i palcoscenici calcati.

"MODULI E STATISTICHE - Per quanto riguarda le analogie tra le due formazioni, palese è quella che riguarda l'impianto di gioco e la propensione comune al di là dei dettami tattici 'imbrigliati' all'interno dei vari moduli: sia Mihajlovic che Rastelli in questa stagione hanno costruito formazioni in grado di stupire, sorprendere e spaventare gli avversari in fase offensiva, attraverso le qualità dei rispettivi reparti d'attacco, ma che in fase di ripiegamento hanno concesso decisamente troppo nell'arco del campionato: sono 59 le reti incassate dagli isolani - terza peggior difesa del campionato - mentre i granata hanno raccolto il pallone in fondo al sacco ben 50 volte. Capitolo attacco: ai 56 gol firmati finora dai ragazzi di Mihajlovic, rispondono i 39 sardi, che hanno comunque saputo dimostrare una buona propensione offensiva.

"Proprio a livello tattico invece, Rastelli sembra amare le sorprese e l'imprevedibilità: sono tanti i moduli utilizzati dal tecnico in carriera, ma anche solamente nel corso di questa stagione. Questa ampia gamma di variabili è favorita anche - come abbiamo analizzato su queste colonne - dal parco centrocampisti particolarmente fornito e composto da pedina tra loro differenti in grado di ricoprire più posizioni sul terreno di gioco; lo schieramento tattico preferito, in ogni caso, sembra essere il 4-3-1-2 con un rombo a centrocampo e l'utilizzo dunque di un trequartista alle spalle delle due punte, ma nulla si può appunto dare per certo.