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Genoa, centrocampo senza certezze: Juric sperimenta ancora

GENOA, ITALY - MAY 21:  Ivan Juric head coch ogf Genoa during the Serie A match between Genoa CFC and FC Torino at Stadio Luigi Ferraris on May 21, 2017 in Genoa, Italy.  (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Avversario ai raggi X / Il reparto ha vari punti deboli che i granata possono sfruttare

Redazione Toro News

Domenica all’Olimpico Grande Torino arriva il Genoa per la quattordicesima gara di Serie A. Entrambe le squadre arrivano da un pareggio: i ragazzi di Juric arrivano a Torino dopo l’1-1 del derby contro la Sampdoria, gli uomini del presidente Cairo tornano tra le mura amiche dallo 0-0 di Cagliari con Frustalupi in panchina, a causa del malore di Mazzarri. L'inaspettata staffetta sulla panchina genoana tra Ballardini e Juric, ha modificato i piani tecnici del grifone: il reparto su cui è intervenuto maggiormente il nuovo allenatore è proprio il centrocampo.

PUNTI DEBOLI – Se in attacco con Piatek sono garantiti i goal, a centrocampo la squadra di Juric fatica un po’ a trovare una disposizione soddisfacente dal punto di vista del rendimento e stabile per uomini impiegati. I rossoblu sulla mediana hanno nel corso della stagione mutato disposizione, da due interni e due tornanti a tre interni e due tornanti, sacrificando una punta. Mentre Bessa, Lazovic e Romulo hanno garantito prestazioni accettabili, Omeonga e Rolon, per motivi diversi, stanno deludendo le aspettative: il primo ha bisogno di più minuti giocati, il secondo non trova il feeling con col tecnico del Grifone. A ciò aggiungiamo lo scarso momento di forma di Hiljemark.

CHI GIOCA – Il tecnico genoano non dovrebbe fare troppi cambi contro i granata rispetto agli uomini schierati nel derby della Lanterna, schierando un 3-5-2. Rispetto alla precedente gara, sulla mediana l’unico ballottaggio si ha tra Sandro e Veloso, col primo in leggero vantaggio sul secondo. A completare il reparto dovrebbero essere Hiljemark, Bessa, Lazovic (il più presente nel centrocampo dei suoi con 13 presenze) e Romulo.

Andrea Marchello