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Il nuovo Bianchi

Nelle ultime settimane di Rolando Bianchi si è sempre parlato tanto. Prima per l’infortunio, che lo ha rallentato nel momento decisivo della preparazione e costretto a rimanere fuori per le prime due giornate di...

Redazione Toro News

"Nelle ultime settimane di Rolando Bianchi si è sempre parlato tanto. Prima per l’infortunio, che lo ha rallentato nel momento decisivo della preparazione e costretto a rimanere fuori per le prime due giornate di campionato, poi per il bellissimo gol realizzato contro il Novara ed, infine, per le presunte polemiche con la società, Ieri il capitano ha voluto a tutti i costi chiarire la situazione, dichiarando che le sue parole erano state mal interpretate e che mai ci sono state incomprensioni.

"La cosa più importante per tutti, perché Bianchi oltre ad essere il capitano è uomo fondamentale di questo Toro. Lo ha dimostrato nel campionato scorso, segnando qualcosa come 26 gol, molti dei quali di bellissima fattura. E quest’anno vorrà ripetersi, nella speranza che stavolta le sue reti possano regalare la promozione alla squadra.

"Rispetto all’anno passato, però, qualcosa è cambiato per Bianchi, nel suo modo di giocare. Non per scelta sua, ma di Lerda. Il tecnico cuneese vuole, infatti, che la prima punta partecipi molto al gioco, che faccia il cosiddetto lavoro sporco, che crei gli spazi per i compagni, nella fattispecie Iunco e Sgrigna. Il capitano non è quindi più l’unico terminale offensivo della squadra, come succedeva con Colantuono, ma deve con i suoi movimenti favorire gli inserimenti da dietro. E questo inevitabilmente comporta un lavoro maggiore e tanta più corsa.

"A fine partita Rolando è sempre tra i più stanchi, come normale che sia quando si rientra dopo un infortunio, soprattutto se si ha una stazza del genere. Quando tornerà al 100% potrebbe davvero regalare il salto di qualità alla squadra perché quest’anno oltre a segnare dovrà mandare in gol anche i compagni. “Anche se non segno l’importante è che vinca il Toro” ha più volte dichiarato l’attaccante. E se anche non dovesse ripetere i 26 gol dell’anno scorso, sappiamo che lui sarà ben felice ugualmente se il Toro centrerà l’obiettivo. Che non può essere diverso dalla conquista della A.

"(foto: M. Dreosti)