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”La cosa migliore? La reazione ai brusii”

Mister Ventura inizia con il commentare le belle parole spese su di lui da Davide Nicola, il quale ha affermato come il tecnico del Torino sia molto studiato dai giovani colleghi: “Eh sì, si vede che mi hanno studiato”, ha la...

Redazione Toro News

Mister Ventura inizia con il commentare le belle parole spese su di lui da Davide Nicola, il quale ha affermato come il tecnico del Torino sia molto studiato dai giovani colleghi: “Eh sì, si vede che mi hanno studiato”, ha la risposta come al solito pronta: “Infatti sapevano a memoria tutti i nostri schemi, dicevano tra loro in anticipo che movimenti avremmo fatto... Sicuramente hanno vissuto anche loro un bel soggiorno ad Omegna!”, dice.

Passando ad un'analisi della partita, l'allenatore si dichiara soddisfatto, e per un motivo piuttosto particolare: “Perché dopo che loro hanno preso il palo sull'unico tiro fatto nei 90 minuti -perché il secondo, altro palo, l'hanno fatto al 91'- ci sono stati dei brusii. Ebbene, quella é stata una prova: per i nuovi, ma specie per i vecchi, può subentrare la voglia di buttare via il pallone. Invece no, abbiamo continuato a lavorare, abbiamo proseguito a giocare. Era un momento importante, sapete? Il momento di dire “Vogliamo diventare” o “Non saremo mai”. E noi vogliamo diventare”, chiosa il mister con un'affascinante metafora a caldo. Poi, sottolinea la grande affluenza “segno d'amore” di una tifoseria che ha sostenuto la squadra.

Qualche rammarico sugli infortuni, “un guaio per Vives già nel riscaldamento, che poi mi ha costretto a toglierlo, e l'infortunio ad Antenucci”; perché altrimenti sarebbe entrato in campo Oduamadi a dare velocità alla squadra. A proposito: l'attaccante “non sta bene in questo momento, ovviamente: ha preso una botta sulla cresta iliaca, ora non riesce a camminare”. Seguiranno valutazioni, nella giornata di domani. Quello stesso Antenucci che Ventura ha inserito per dare profondità: “Dal momento che Vives e Iori non riuscivano più a fare il loro lavoro, ho tolto Sgrigna, che di quel lavoro é figlio: lui infatti deve giocare palla al piede, se loro non vanno più, lui non può più fare il suo gioco. Allora ho cercato più profondità, con Antenucci”.

Un pensiero sulla Coppa Italia: “Volevamo passare il turno, sì, ma soprattutto provarci una volta di più, ed é stato un buon allenamento, considerando che faceva piuttosto caldo -e per noi é una novità, venendo dal fresco del ritiro da poche ore- e che abbiamo vissuto un mese a carichi di due sessioni lavorative al giorno. Ora inizieremo con il lavoro tipo, a penso che a Siena sarà una bella partita; avremo qualcosa in più nelle gambe, la attendo come un'occasione per divertirci”.L' ultima considerazione Ventura la riserva al terreno di gioco: “Un campo perfetto che mi ha davvero sorpreso, poche volte ho visto un prato in condizioni tanto perfette. E per il gioco che facciamo, o che ci piacerebbe fare, per noi é importante. Peccato che poi arriverà Vasco Rossi a portarcelo via...”.

(foto M.Dreosti)