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Mihajlovic tifa gli azzurri: “Spero in una finale tra Italia e Croazia”

Torino / L'allenatore serbo, in diretta alla Rai, ha detto che spera che in finale ci arrivino l'Italia e la Croazia

Raffaele Lima

"Sinisa Mihajlovic questa sera, ospite della trasmissione "Il Grande Match" su Rai 1, ha parlato un po' di questa edizione dell'Europeo in Francia. Esortato a parlare un po' di Italia-Spagna ha detto: "Io dico che dipende dalla Spagna, nel bene e nel male. Se giocano come oggi allora si può fare. Io tifo per Italia e Croazia e spero che si incontrino in finale". Il presentatore poi, Flavio Insinna, gli ha chiesto se un giocatore in campo diffidato fosse in parte limitato mentalmente, ovvero se ci pensasse per tutta la partita. Il tecnico serbo ha risposto: "Ci può pensare ma è condizionato. Nel dubbio potrebbe lasciare andare ma lasciando andare si prendono i gol. Si è in difesa e i falli si devono fare". Poi, dopo un'analisi tattica sulla Spagna, dice che bisogna colpire la Spagna da dove lei attacca di più e questo potrebbe essere sia un bene che un male.

"Poi, il presentatore della trasmissione, ha chiesto a Mihajlovic che cosa ne pensasse dell'incisività di Conte sulla nazionale e il serbo ha risposto: "Non mi piace parlare degli altri allenatori. Sicuramente l'allenatore bravo è quello che fa meno danni e Conte ne ha fatti pochissimi, io invece ne ho fatti molti e sono sulla buona strada per farne ancora di più, però sicuramente Antonio è bravo". Dopo Flavio Insinna ha citato un parere di Sinisa sul valore del gruppo in campo: " Succedeva spesso che in campo ci si accorgeva che qualcosa non andava e che da soli ci rimettevamo apposto. Io, Mancini e altri gestivamo la situazione, eravamo persone che parlavano poco ma ci bastava uno sguardo per gestire il tutto". Mihajlovic poi aggiunge che molti dei giocatori di quella squadra - la Lazio - sono diventati abili allenatori, da Mancini, a Inzaghi e infine Diego Pablo Simeone.

"Insinna ha poi stuzzicato il serbo, quando Sinisa ha detto che giocatori come quelli di una volta non esistono più, chiedendo come lui gestisse i suoi giocatori con il suo carattere molto forte e Mihajlovic ha risposto: " Per ogni giocatore bisogna trovare la medicina giusta, come piace dire a me. Ogni persona ha il suo carattere e, parlando con loro e conoscendoli di più caratterialmente, si trovano le giuste parole per motivarli. Bisogna sempre sapere come ti devi comportare e che cosa devi dire, perché magari con un giocatore un po' sensibile se ti arrabbi non ottieni nulla, con uno magari più sveglio invece, se gli dai sempre pacche, non ottieni di nuovo niente".

"Flavio Insinna poi chiede a Mihajlovic se ci fossero dei giocatori in nazionale che tirassero in maniera ottima le punizioni e il serbo risponde: "A parte Insigne non vedo nessuno. Eder le tira, quando allenavo alla Sampdoria e abbiamo vinto 1-0 contro l'Inter Eder ha segnato di punizione ma le indovina una volta ogni tanto. A parte Pirlo che è andato via adesso, non ci sono in nazionale italiana grandi specialisti".