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‘Serve la massima concentrazione’

Ha debuttato contro il Toro e gli ha anche segnato un gol. Del nuovo progetto di Cairo e Antonelli, Cesare Natali è stato uno degli investimenti più pesanti e con durata maggiore, con i suoi...

Redazione Toro News

"Ha debuttato contro il Toro e gli ha anche segnato un gol. Del nuovo progetto di Cairo e Antonelli, Cesare Natali è stato uno degli investimenti più pesanti e con durata maggiore, con i suoi quattro anni di contratto firmato. Arriva al Toro nel mezzo della carriera, quando solitamente i difensori rendono al meglio.

NOME: CesareCOGNOME: NataliNATO A: Bergamo il 5.4.1979STATO CIVILE: sposato tre figli (Laura, Matteo, Sofia)RUOLO: difensore centraleMODELLI: AldairHOBBY: stare in famigliaLA FRASE: ‘il segreto di una partita sta nella concentrazione’

"Natali ben arrivato, come mai ha scelto Torino ?

"Come si presenta ai tifosi ?

"Non faccio promesse se non che darò il massimo, mettendomi a disposizione dell’allenatore.

"Lei ha esordito in A contro il Toro e gli ha pure segnato un gol, come ha visto da avversario i tifosi ?

"Il Toro ha un fascino importante, per via di una storia prestigiosa. Questo porta la gente a essere molto vicino alla squadra. In un giorno solo passato in città per le visite mediche, ho ricevuto un sacco di incoraggiamenti che stimolano molto.

"Obiettivi ?

"Devono essere prima di tutto a livello di squadra e venendo da una stagione altalenante con un nuovo gruppo di lavoro. Dobbiamo amalgamarci nel miglior tempo possibile, a livello di compattezza e di unione di intenti, grazie all’aiuto di uno dei migliori allenatori d’Italia. Poi si vedrà strada facendo dove potremo arrivare. L’importante adesso è mantenere un basso profilo, perché quando si fanno troppe promesse e non si riesce a rispettarle diventa tutto più difficile.

"Impressioni in questi primi giorni di ritiro ?

"Più che ottime, personalmente sono entusiasta dell’approccio con i nuovi compagni e con lo staff e da professionista è molto appagante vedere con quanta intensità e positività stiamo lavorando in questi giorni.

"Conosceva già qualcuno dei compagni di squadra ?

"Ho giocato con Ventola all’Atalanta e con David Di Michele nell’Udinese.

"Possono essere loro a rianimare uno dei peggiori attacchi d’Italia e d’Europa ?

"Debbono essere messi in condizione di farlo, non possono far tutto loro. Dobbiamo creare un organizzazione di gioco che li metta nelle condizioni migliori di buttarla dentro attraverso una manovra corale.

"Sarà lei a prendere il posto di Oscar Brevi al centro della difesa, che effetto le fa subentrare a uno dei pilastri recenti della storia granata ?

"La società mi ha dato fiducia e stima e vengo con la massima disponibilità. Io devo pensare a difendere, poi a impostare l’azione penseranno altri, anche se il modulo di Novellino prevede la partecipazione di tutti i difensori alla manovra.

"A chi si ispira ?

"Quando ero più giovane ammiravo molto Aldair.

"Qual è la dote più importante per chi gioca nel suo ruolo ?

"La determinazione, l’attenzione e la capacità di essere concentrati per tutti i 90’. Chi gioca in mezzo alla difesa deve essere molto attento, perché al primo errore rischia di essere castigato.

"E’ stato allenato da Cazzaniga (a Monza nel 2001), cosa le ha trasmesso ?

"E’ stato un papà, una persona squisita. Ero molto giovane, ero alla seconda esperienza da professionista, mi ha dato e insegnato a giocare con molta tranquillità.

"Ci siamo sentiti durante l’estate, quando sembrava dovessimo venire entrambi poi con le evoluzioni di mercato non ci siamo più parlati.

"Ha sentito Iaquinta per il derby ?

"Mi ha chiamato quando ha saputo del trasferimento. Lo conosco bene, ha qualità veramente importanti, ma non c’è solo lui nella Juve.

"Manca ancora qualcosa a questa squadra ?

"Non tocca a me dirlo, le operazioni di mercato le fa la società che ha intenzione di continuare a muoversi bene e ha detto chiaramente cosa vuole ottenere.