La prima ragione è semplice, per non dire banale: quando le cose non vanno, significa che c'è qualcosa da cambiare. Quattro sconfitte consecutive hanno evidenziato un Torino da resettare tatticamente, tecnicamente, emotivamente. Colloqui (anche accesi) con i giocatori, singolarmente e collettivamente; scelte tecniche differenti (con giovani come Bonifazi e Barreca che potrebbero avere più spazio); e un modulo diverso da cui ripartire. La sosta da questo punto di vista può avere fatto comodo al tecnico, che ha avuto tempo in più per pensare a novità tecnico-tattiche.
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