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Torino-Inter, Mihajlovic all’esame Pioli: carriere agli antipodi, moduli simili

Testa a testa / Entrambi i tecnici sono votati ad un gioco offensivo, ma il nerazzurro offre maggiore equilibrio; il trequartista variabile di peso

Federico Bosio

"Manca sempre meno all'incontro tra Torino ed Inter, in campo domani pomeriggio per il primo anticipo di questo weekend di Serie A: saranno tanti i duelli sul terreno di gioco, ma come sempre quello più importante ai fini del risultato si giocherà sulle panchine. Sinisa Mihajlovic incrocia infatti Stefano Pioli, ed il testa a testa si preannuncia particolarmente interessante soprattutto a livello tattico: i due tecnici utilizzano entrambi moduli votati alla fase offensiva, ma esistono importanti differenze tra le rispettive concezioni del match. Andiamo con ordine, per presentare questo fondamentale scontro diretto tra 'coloro che muovono i fili'.

"NUMERI A CONFRONTO - Per quanto riguarda i rispettivi percorsi sulle panchine, i due tecnici hanno seguito strade diametralmente opposte, che li hanno condotti con tempi, modi e bagagli di esperienza completamente differenti ad allenare in piazze di livello: la gavetta di Pioli comincia addirittura nel 1999 con le giovanili del Bologna, mentre la prima avventura in panchina di Mihajlovic risale al 2006 e comincia subito da vice-allenatore proprio all'Inter. Da una parte un percorso lungo e tortuoso, dall'altra un'immersione immediata con il calcio di un certo livello: non è un caso quindi che le panchine collezionate da Mihajlovic in carriera siano 'solamente' 256 - tra le quali si contano 97 vittorie, 80 pareggi e 79 sconfitte - in confronto alle 548 di Pioli: 205 successi, 164 pareggi e 179 sconfitte per il tecnico nerazzurro, che nel complesso ha già più del doppio della strada percorsa.

"CARRIERE - Si è detto, dunque, un lungo girovagare quello di Stefano Pioli che a partire dal 1999 ha inanellato esperienze con Salernitana, Modena, Parma, Grosseto, Piacenza, Sassuolo, Chievo, Palermo, Bologna, Lazio ed infine Inter, in un continuo crescendo. Nel corso di questo lungo procedimento, gli incroci con Mihajlovic sono stati sei: attualmente è il tecnico granata in vantaggio, con tre vittorie, un solo pareggio e due sconfitte incassate; quattro di questi sei incontri sono arrivati nelle due stagioni precedenti quella attuale. Due carriere dislocate lungo assi totalmente differenti, che non hanno tuttavia impedito ad entrambi i tecnici di provare forti emozioni da protagonisti sul terreno di gioco: chiaro è che per questo parametro, ecco che il numero di gettoni collezionati da Mihajlovic è questa volta superiore a quello di Pioli. Il serbo ha disputato 315 partite in Serie A alle quali vanno sommate, per esperienza internazionale, le 64 nelle competizioni europee; l'avversario di giornata si è fermato a 202 gettoni nel campionato italiano e 18 presenze per competizioni europee.

"I MODULI UTILIZZATI - Ma veniamo, finalmente, all'attualità: entrambi i tecnici sembrano essere votati ad un calcio offensivo sebbene ad un primo impatto questa predisposizione sembra appartenere in particolar modo all'allenatore del Torino. Questo poichè, in effetti, Pioli garantisce un maggiore equilibrio tattico alle formazioni allenate, ma a livello di modulo la spinta offensiva da entrambe le parti è innegabile: Mihajlovic forma un connubio di imprevedibilità ed aggressività con il 4-3-3, un modulo utilizzato all'occorrenza anche dal tecnico nerazzurro, che però preferisce il 4-2-3-1 ed ultimamente anche il 3-4-2-1, servendosi quindi di un doppio trequartista. In entrambi i casi, è chiaro come la spinta degli esterni sia fondamentale: Candreva e Perisic rappresentano non a caso due dei principali pericoli della compagine milanese; ed anche la variabile trequartista - come detto, singolo (Banega) o doppio - non è da sottovalutare...