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Torino, Ljajic è l’emarginato: ma si va verso la permanenza sino a giugno

Focus on / Il fantasista serbo non ha ancora giocato un minuto con Mazzarri: ma mancano al momento i presupposti per una sua partenza e lo Spartak resta sullo sfondo

Nicolò Muggianu

Da numero dieci a numero zero. Potremmo riassumere così la triste parabola discendente di Adem Ljajic al Torino. L'esonero di Sinisa Mihajlovic ha cambiato senza dubbio qualcosa nel capoluogo piemontese, ma a pagarne maggiormente le conseguenze è stato proprio lui. Se sotto la guida del tecnico serbo, il numero 10 granata era uno dei giocatori più utilizzati, con Mazzarri il trend si è completamente capovolto. Prima l'infortunio, poi le scelte di carattere tecnico-tattico: ora il classe 1991 sembra essere precipitato sino all'ultimo posto delle gerarchie.

"ULTIMA SCELTA - Ormai non ci sono dubbi. Ljajic è l'ultimo giocatore nelle rotazioni di Mazzarri. Dal suo arrivo sotto la Mole il tecnico di San Vincenzo ha dato una chance a tutti: da Berenguer ad Edera, sino a Niang e persino un Boyé con le valige già pronte. A tutti tranne che a lui. Una clamorosa inversione di tendenza rispetto all'era-Mihajlovic: se con il mister serbo il numero 10 del Torino era al centro del Toro, godendo anche di un margine di errore piuttosto ampio, con l'ex Watford le cose sono drasticamente cambiate. Nell'ultimo match, nonostante la sconfitta che stava maturando sul campo e servisse un giocatore in grado di creare superiorità numerica, Mazzarri gli ha preferito Edera. "Corre di più in allenamento", ha spiegato il tecnico nel post-partita. Eppure Ljajic durante la settimana gioca, e lo fa bene. Ora dunque resta da capire quali piani ha in mente il Torino per lui: il classe 1991 è senza dubbio uno dei maggiori patrimoni tecnici ed economici della squadra e questa situazione non può lasciare indifferenti.

"FUTURO - Quale futuro dobbiamo attenderci dunque? Urbano Cairo, a pochi giorni dal gong definitivo del calciomercato di riparazione, era stato categorico a riguardo: "Ljajic? Resta, resta eccome! - aveva dichiarato il patron granata - Per lui abbiamo rifiutato offerte importanti. Dite che non giocherà? Giocherà, avrà le sue chance per mettersi in mostra". Per il momento però tutto tace. Mazzarri intanto non gli ha ancora concesso nemmeno un minuto per mettersi in mostra. Difficile però ipotizzare uno scenario diverso da quello della permanenza, almeno sino a giugno. È vero, il calciomercato è ancora aperto per qualche giorno in diversi campionati. Su tutti in Russia (aperto fino al 24 febbraio), dove di certo i fondi non mancano, o in tornei più "esotici" come Cina e America. Ma Ljajic non sembra essere allettato da questo genere di soluzioni. Anche per questa ragione il ragazzo sembra indirizzato a rimanere in granata, dove si giocherà le sue carte, per poi eventualmente partire dopo la vetrina del Mondiale.

"Mondiale che, guarda caso, si giocherà proprio in Russia. Campionato da cui il fantasista serbo ha ricevuto le maggiori avance. Su tutti c'è stato l'interessamento dello Spartak Mosca: il Torino pero ha investito circa 8,5 milioni di euro per il suo cartellino e non sembra avere alcuna intenzione di venderlo, se non alle proprie condizioni. Al momento i russi non sembrano propensi a piazzare offerte concrete. Ljajic-Torino: si va verso la permanenza. A giugno, poi, le cose potrebbero cambiare.