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Torino-Napoli, i temi tattici: maglie strette e aggressività, così si disinnesca Sarri

NAPLES, ITALY - DECEMBER 18: Napolis player Lorenzo Insigne vies with FC Torino player Luca Rossettini during the Serie A match between SSC Napoli and FC Torino at Stadio San Paolo on December 18, 2016 in Naples, Italy.  (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Verso la partita / Il portatore di palla non deve ragionare, che sia Hamsik, Jorginho o Ghoulam. In attacco, sfruttare disattenzioni e palle inattive

Gianluca Sartori

Nella terzultima di campionato il Toro si troverà di fronte una delle squadre più pericolose del campionato, sicuramente la più prolifica: avendo già evidenziato che il Napoli di Sarri vanta il miglior attacco del campionato con 81 reti segnate, è ora il momento di studiare gli avversari per approfondire come il Torino di Mihajlovic può avere la meglio sul Napoli. E indispensabile sarà ridurre i danni delle offensive di Hamsik e compagnia. Non facile, per una difesa - quella granata - che è attualmente la quinta peggiore del campionato.

Innanzitutto, si sa che Sarri ha costruito una macchina spettacolare di gioco e gol, supplendo alla partenza di Higuain e all'infortunio di colui che lo doveva sostituire, Milik, con la mossa di spostare un attaccante esterno come Dries Mertens nella posizione di centravanti. Una mossa che ha sortito sicuramente ottimi effetti, visti i 24 gol del belga: reti frutto di un gioco che mira a togliere punti di riferimento alle difese avversarie con tagli, movimenti, automatismi oliati e che sfrutta la grande qualità degli interpreti. Quando il portatore ha la palla e alza la testa, trova spesso un compagno che gli detta la profondità e un altro che, con un movimento differente, crea lo spazio per la verticalizzazione o va ad allargare le maglie della difesa portando un giocatore avversario fuori posizione.

Un esempio è quanto accade in questo gol segnato all'Udinese: Jorginho alza la testa, Hamsik gli libera il corridoio per Mertens correndo verso destra, il regista italo-brasiliano serve il belga che attacca la profondità e che con due tocchi controlla e mette dentro. Grande qualità degli interpreti ma anche automatismi notevoli: per contrastarli occorrerà non far ragionare il portatore di palla e tenere le maglie della difesa sempre strette, stando attenti a non farsi portare fuori posizione. Anche in questa azione contro il Sassuolo, succede la stessa cosa: Hamsik verticalizza di prima per Mertens che beneficia del movimento a rientrare di Milik, che porta via un difensore centrale, permettendo al belga di puntare sull'uno contro uno.

Particolare attenzione dovrà poi essere posta nei confronti di Ghoulam, il terzino sinistro, che è in grande condizione. Nella partita contro il Cagliari è entrato da protagonista in tutte e tre le reti segnate dagli azzurri, per l'incapacità e la superficialità del Cagliari nel contrastarlo. L'algerino ha ottimi piedi e soprattutto sa scegliere bene la giocata da fare: può crossare verso l'area piccola, cercare la linea di fondo oppure optare per il dialogo con i compagni sulla trequarti.

Per quanto riguarda la fase offensiva, invece, il Toro dovrà essere bravo ad aggredire alto il Napoli, che di tanto in tanto, qualche errore nella prima costruzione lo concede. Fondamentale sarà poi concretizzare le poche occasioni che arriveranno. In questo dovranno aiutare anche palle inattive ben congegnate, che il Napoli ha dimostrato di soffrire.