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Torino, Petrachi: “Miha ha ripreso in mano la situazione. Belotti? È al 60%”

Le parole / Il ds del Torino ha parlato di diversi argomenti, tra i quali anche la situazione del Gallo: "Spero che in queste due gare della Nazionale possa arrivare all'80%"

Redazione Toro News

"Il direttore sportivo del Torino Gianluca Petrachi ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva, nel day after del match contro l'Inter, terminato 1-1, con i granata che hanno messo in campo una prestazione maiuscola contro una grande squadra. Petrachi si è soffermato su più punti, partendo da Mihajlovic:

""Sicuramente Mihajlovic ha ripreso un po' in mano la situazione granata. Abbiamo giocato qualche partita non di buon livello, non da vero Toro. Ci è mancato quel carattere che ci ha sempre contraddistinto. Sinisa è una persona molto intelligente, con cui ci confrontiamo quotidianamente. Ha capito che effettivamente stava dando troppa responsabilità ai ragazzi. Il timoniere deve restare lui, è lui che deve portare avanti la barca. Lo sta facendo, ha ripreso a farlo come sa fare. Io sono molto contento perché i risultati si possono vedere."

"Sul match contro l'Inter, il diesse ha aggiunto: "Secondo me l'Inter ha fatto una buona gara, ma per sua sfortuna ha trovato un grande Toro dall'altra parte che è riuscito a ribattere colpo su colpo. Abbiamo cercato di fargli giocare una partita sporca. Tutti i giocatori hanno cercato di fare il pressing abbastanza alto per non fare ragionare i loro centrocampisti, atteggiamento che aveva imposto Sinisa dagli allenamenti. Abbiamo reso la vita difficile all'Inter e nelle nostre ripartenze veloci, che ci eravamo preparati in settimana, siamo riusciti a fare male ai nerazzurri, ma credo che l'Inter abbia tutte le carte in regola per fare un ruolo da protagonista quest'anno. L'avvento di questo allenatore, Spalletti - uno dei più preparati in Italia - ha ridato quell'idea di calcio ma anche quell'autostima e quella convinzione che negli ultimi anni l'Inter aveva perduto. Soprattutto, una squadra allenata anche dal punto di vista atletico, che fino alla fine ha gamba, aspetto da non sottovalutare. Credo che il grande merito vada al Torino, che se avesse vinto non avrebbe rubato nulla al cospetto di una grande squadra."

"Sulla lotta di testa per lo scudetto, ha detto: "Penso che il Napoli resti la principale antagonista più importante per la Juventus nella lotta al campionato. La differenza tra Juve e Napoli è nell'organico, credo che il Napoli abbia un organico un po' corto. Le differenze ci possono essere quando un giocatore è fuori per infortunio, come è successo ora con Ghoulam. Anche perché quando il Napoli, per stanchezza o poco turn over, abbassa i ritmi, trova una squadra come il Chievo che ti fa giocar male, e non hai il campione che entra dalla panchina ed estrae il coniglio dal cilindro. Al Napoli deve andare benissimo, cioè che non gli capitino altri infortuni, altrimenti la vedo un po' dura. Le altre? Al di là dell'Inter e della Roma che stanno facendo benissimo, credo che la Juventus abbia qualcosina in più rispetto ad un organico molto più ampio e abituato alle tre competizioni".

"In seguito, Petrachi viene incalzato sull'argomento Belotti, tornato dall'infortunio: "Io credo che il Gallo non sia ancora al cento per cento. Ha fatto anche un recupero abbastanza anticipato: nella tempistica doveva avere ancora un po' di tempo, che lui ha bruciato perché si sentiva bene, perché ha avuto una guarigione veloce. Detto questo, è un giocatore che fa del suo strapotere fisico la sua forza principale, un vero toro. E' ancora al 60-70% del suo potenziale. Ma più gioca e più si allena, più si avvicina alla condizione ideale. Io credo che per un tempo, o un tempo e mezzo, il suo apporto lo possa dare. Certamente non è ancora quello della scorsa stagione. Io spero che ritorni nel più breve tempo possibile ad essere quello di prima. Spero che in queste due gare della Nazionale possa arrivare almeno all'80%".

"Su Ventura e sui Mondiali ha detto: "Bisogna fare poca poesia, pochi tatticismi. Credo ne sia consapevole anche Ventura, che nei momenti di difficoltà è sempre stato una persona estremamente pragmatica: riesce sempre a trovare il meglio. Credo che Ventura lascerà spazio alla qualità dell'Italia per cercare di fare quelle giocate che fanno parte del nostro DNA, quelle qualità che abbiamo sempre avuto nei nostri giocatori. Molto dipenderà dalle individualità del singolo, piuttosto che dal gioco di squadra. Se il singolo si mette in testa, col cuore, di poter fare la differenza, credo che con tutto rispetto per la Svezia, noi siamo più forti. Mi auguro che gli azzurri ce la facciano, perché non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe enorme."

"Infine viene a domandato a Petrachi su Niang in panchina: "Io credo che quando si cerca di alzare l'asticella, come abbiamo fatto noi quest'estate, può esistere l'idea che un giocatore possa anche non giocare tutte le partite. È importante che ci sia in squadra un valore aggiunto del genere. Magari nel secondo tempo entra un giocatore come Niang e ti fa la differenza. O magari anche Ljajić o Berenguer possono entrare e cambiare le partite. Il famoso turn over di cui parliamo. Le partite sono tante, non è facile per un giocatore tenere la condizione ottimale per tutto il campionato. Poi ci sta che il Torino possa tornare a giocare in modo diverso. Io credo che se Niang sta bene il posto se lo trova. Dipende molto da lui, da quanta voglia, entusiasmo e gamba ritrova. Penso sia un giocatore che ci può dare una mano per il salto di qualità che ci auspichiamo."