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Torino-Roma 0-1, Rampanti: “Risultati che portano a una perdita di autostima”

Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti analizza il match: "Partita che lascia scontentezza e quasi incredulità. Il Toro ha bisogno delle giuste medicine..."

Federico Bosio

"Prima sconfitta tra le mura amiche per il Torino, contro la Roma: risultato forse troppo pesante ma granata che continuano a non brillare sul piano del gioco, e che non riescono a muovere la classifica. Per analizzare il match abbiamo dato nuovamente "Parola al Mister" Serino Rampanti, ex giocatore ed allenatore granata, attuale Presidente ad interim della Fondazione Filadelfia.

"Buongiorno Serino, che cosa lascia al Torino ed al popolo granata questa sconfitta?

""Prima di tutto vorrei fare una premessa. Premetto che la mia opinione sulle partite del Toro è dettata dalla mia appartenenza alla schiera dei tifosi granata, è bene ricordarlo. Non pretendo di saperne più di altri e in generale mi piace più ascoltare che parlare. Chiaramente però l'aver calcato i campi da gioco, tra cui il Filadelfia, ed aver giocato nei vari campionati in Italia e all'estero, forse mi può aiutare a capire meglio le molte dinamiche che si generano intorno ad una squadra di calcio e le conseguenze che hanno sul rendimento del singolo e della squadra.

"Quindi appunto, da tifoso, penso che la sconfitta di ieri lasci scontentezza e quasi incredulità. Perchè tutti quanti, ma io per primo, pensiamo che la qualità dei giocatori che sono arrivati sia buona e quindi che la squadra rispetto all'anno passato dovrebbe avere una marcia in più. Certo, la mancanza di Belotti è un'assenza grave, però tutte le altre squadre anche se manca il giocatore importante, bene o male, adattandosi alla mancanza e cercando altre scelte nella rosa, riescono a mettere una formazione all'altezza dell'impegno e delle aspettative"

"Mihajlovic, a fine match, ha parlato di una partita equilibrata che il Toro non meritava di perdere: è un'analisi generale che condivide?

""Io dico solo che la Roma era sottotono. Il principio che deve sempre accompagnare il Toro è quello dell'aggressività, e quando si incontra una squadra che ha più aspettative ed in teoria è più forte, bisogna aggredirli. Gli si doveva far sentire ancora di più la stanchezza della partita giocata durante la settimana. Questa mancanza di aggressività è un problema che il Toro ha palesato troppo. La Roma era stanca e le mancava qualche uomo importante dietro, andava aggredita in maniera compatta"

"Lo stesso Mihajlovic, dopo l'assurdo pareggio contro il Verona, aveva dichiarato: "Adesso dovremo recuperare questi punti in partite dove non ce lo si aspetta". Ad esempio, ieri pomeriggio...

""Bisogna sempre partire da un altro pensiero che mi viene: in qualsiasi ambito lavorativo - come anche una squadra - a volte si ha la convinzione di ottenere maggior rendimento dai "lavoratori" creando pressione psicologica per ottenere il risultato, e questo all'inizio può portare dei risultati, ma a lungo andare la situazione porta i lavoratori-giocatori ad una soglia di sopportazione a questa pressione che poi perdono autostima e fiducia. E questo secondo me è uno dei problemi del Torino. Non sono arrivati risultati e singolarmente secondo me i giocatori sono stati 'pressati' e cominciano ad avere sfiducia. I risultati negativi ed il fatto di non aver rispettato le aspettative portano ad una perdita di autostima, e di conseguenza la squadra finisce per esprimersi male o comunque sottotono"

"Per invertire la rotta, servirebbe più che una grande prestazione un risultato importante. La classifica resta parecchio corta, ma il Torino è adesso sceso in decima posizione: come è da interpretare il turno infrasettimanale a Firenze? Un'immediata occasione per rifarsi, o tutt'altro?

""Vai a giocare contro una squadra che bene o male sta rispettando il ruolino di marcia che si prefiggeva. La società ha praticamente stravolto la squadra eppure è lì, come il Torino, quindi per loro è un campionato positivo perchè stanno andando forse oltre le previsioni, mentre il Torino non le sta rispettando. Sarà perciò una partita apertissima a qualsiasi risultato, anche perchè i punti in classifica rispecchiano il valore che ha la Fiorentina, mentre invece al Torino ne mancano parecchi rispetto al valore intrinseco della squadra"

"Nonostante tutto, bisogna dire che contro la Roma la retroguardia granata ha traballato molto meno del solito e che in generale la fase difensiva ha dato segnali di solidità: progressi non da poco considerando anche l'avversario di giornata, anche se stanco.

""Si è migliorato nella fase difensiva perchè Iago si è sacrificato molto dietro e Moretti  - nonostante in questi mesi sia stato trascurato, messo da parte e non gli sia stata data la fascia di capitano - ha tenuto alla grande e continua a far vedere che è un esempio da seguire. La squadra era più compatta, però poi Iago ti manca lì davanti dove di solito crea molto di più. Quindi la situazione è poco equilibrata: o si finisce per essere troppo coperti, o tutti in avanti subendo troppo"

"Ieri Niang è uscito ricoperto dai fischi, in quella che probabilmente non è stata la peggior prestazione stagionale finora: Mihajlovic ha dichiarato che bisogna pazientare. Il suo pensiero sulla situazione?

""Nella chiacchierata di qualche settimana fa io ho dichiarato che non mi piace sentire i fischi dei tifosi verso i nostri giocatori. Naturalmente questo è quello che penso io, non mi permetto di giudicare il comportamento degli altri, ma al momento siamo in un paese in cui ognuno può esprimere ciò che pensa e gli insulti - anche se rivolti ad altri - li vivo con fastidio.

"Sulla prestazione io vedo un po' di miglioramento ma ho sempre la stessa la sensazione: mi spiace quasi di aver manifestato qualche dubbio sul giocatore già a partire dalla prima gara, però Niang mi è sembrato subito spaesato. Ha delle qualità ma evidentemente non è messo in condizione di sfruttarle: sinceramente non mi prendo questo compito, è dell'allenatore"

"Passiamo alla questione attaccante: ieri due occasioni importanti nel primo tempo, entrambe sprecate. Sadiq non è Belotti, e questo si sapeva e non sarebbe neanche corretto gettare la croce addosso ad un giovane. Quindi, una domanda schietta: fino al rientro del Gallo, come si risolve questa situazione?

""Io, infatti, non getto la croce addosso a Sadiq. Come a Crotone, ieri nel primo tempo non mi è dispiaciuto, certo avesse fatto gol sarebbe stato meglio, mentre nel secondo forse l'avrei sostituito. Come? Avrei magari messo Boye, anche se anche da lui mi sarei aspettato molto di più, però si fa di necessità virtù.

"Sadiq è un lottatore, deve imparare molte cose - come andare meno in fuorigioco, reggere la carica dell'avversario e migliorare la protezione del pallone - però è giovane e penso che Mihajlovic queste cose gliele dica e gliele dirà. Mi piacerebbe piuttosto, visto che si è data l'opportunità di partire dal primo minuto a tutti, che venisse concessa anche ad Edera. Mi pare il più sfacciato di tutti, un giocatore che ha personalità: può essere la sorpresa"

"Forse è una domanda posta anzitempo, ma non c'è il rischio che la stagione 'finisca' troppo presto? Mi spiego: l'anno scorso già poco dopo la sosta natalizia il Torino era fuori dai giochi sia per la salvezza che, praticamente, per l'Europa League. È forte il rischio di percorrere nuovamente la medesima strada?

""L'ho già espresso l'altra settimana questo pensiero: io non sono molto ottimista sulla conquista dell'Europa. I segnali che sta dando questa squadra sono importanti in modo negativo. A volte non sono gli investimenti che fanno la differenza, è il modo di far rendere i giocatori, è un mix di fattori.

"Ti trasmetto il pensiero di un vecchio saggio del Fila, l'avvocato Cozzolino, che ha ricordato anche Gramellini: una squadra è come una persona, a volte lucida e pimpante, altre abbacchiata, con problemi personali, di salute eccetera. Il torino in questo momento tira fuori le cose negative di questo pensiero: la squadra ha problemi di salute (gli infortunati) ed è abbacchiata perchè non arrivano i risultati, e quindi si spera che la situazione 'personale' della squadra migliori. Ma bisogna lavorare bene per farla stare meglio. A volte per star meglio non servono neanche tante medicine,  e il medico dev'essere bravo a capire queste situazioni. Questa è la fotografia del Torino attuale"