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Udinese-Torino, all’andata l’ultima del 2015 e i primi fischi

Un girone fa / Pochi giorni prima i granata avevano subito la Caporetto in Coppa Italia. Erano i primi segnali della crisi

Nikhil Jha

"Fu un guizzo di Perica sul finire del primo tempo a consegnare al tabellino Torino-Udinese, gara valida per il 17° turno di Serie A. Neanche i 25' di superiorità numerica causati dall'espulsione di Wague permisero ai granata (che riabbracciavano Avelar in campionato) di strappare il punto. Ma forse, più di quello che si vide in campo, fu assai più importante ciò che non si vide: la voglia di reagire.

"I granata, infatti, arrivavano dalla clamorosa quanto inaspettata batosta subita nel derby di Coppa Italia il mercoledì precedente, in una gara che i granata sembravano potersi giocare a viso aperto, dopo la discreta prestazione - e il beffardo finale - della prima stracittadina di stagione, ma che invece si concluse con un'umiliazione con pochi precedenti nella storia della sfida: un 4-0 senza appello cui bisognava rispondere con una prestazione che volesse rappresentare al contempo il desiderio di ripartire e di chiedere scusa ai propri tifosi. Quella reazione tanto attesa, però, non arrivò, e per i granata, perla prima volta in molti anni di gestione Ventura, piovvero fischi dagli spalti.

Zappacosta in azione in Torino-Udinese

"Una reazione del pubblico che metteva in mostra tutta la fragilità di un re che sul finire del 2015 si scopriva nudo come non mai: lontano dalle lodi di agosto e dalle beffe talvolta immeritate dell'autunno, il Toro, con la partita contro i bianconeri del Friuli, si scoprì debole psicologicamente e iniziò a interrogarsi pesantemente sul proprio futuro e sulla propria capacità di rialzare la testa e di tornare a macinare punti e gioco come prima era accaduto. Tuttavia, le partite successive misero in chiara luce la parabola discendente del gruppo di Ventura: l'Udinese aveva già gettato ombre sinistre.