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Ventura, l’autore del miracolo. A Cairo il compito di non lasciarselo scappare

Mister Ventura/ il tecnico genovese è tra gli indiscussi protagonisti della stagione e con lui si spera di continuare la scia vincente

 

Redazione Toro News

 

“Bilbao e derby perle di una stagione con cuore e passione. Con Ventura tornati a sognare. Cairo bisogna continuare!” così recitava uno striscione sistemato in curva durante Torino-Cesena. Con questo slogan i tifosi hanno perfettamente riassunto la stagione appena conclusa invitando chi di dovere a proseguire sulla retta via. Per portare avanti il progetto granata però si passa ovviamente dai giocatori che si sono ben distinti durante questo campionato ma soprattutto da colui che si distingue bene ormai da quattro stagioni: Giampiero “Libidine” Ventura. I tifosi lo sanno bene perciò la parte centrale dello striscione è dedicata a lui.

Con 176 presenze sulla panchina del Torino, Ventura è il vero condottiero granata. Probabilmente condottiero lo è fin nel midollo visto che pare sia specializzato nel risollevare quelle squadre che si trova ad allenare. Lo fece già a Bari quando nel 2009 fu chiamato a sostituire Conte e proprio durante la conferenza stampa di presentazione ammise di allenare ormai per libidine, cosa che gli valse il soprannome di “Mister Libidine”. Nel campionato 2009-2010 il Bari chiuse il campionato in decima posizione con il record di 50 punti.

Nella stagione 2010-2011 il miracolo avvenne anche al Torino: dopo aver rivoluzionato la squadra, introducendo quel Darmian e quel Glik che fanno tremare il mercato, il 20 maggio 2012 i granata riconquistano la serie A dando inizio ad un triennio in Serie A che quest'anno ha raggiunto l'apice, come ricordano i tifosi nello striscione. L'allenatore è riuscito a trasformare la squadra in quattro anni passando da formazione di Serie B ad ambizioni europee, non raggiunte per la prossima stagione ma di sicuro alla portata dei granata. La galoppata del Torino nella stagione 2014-2015 resterà per sempre degna di nota ma mister Libidine guarda già avanti e spesso ha ricordato l'importanza di continuare ad alzare l'asticella, magari cercando di non avere la coperta troppo corta come è avvenuto con la rosa di quest'anno. L'invito è indubbiamente alla società, sollecitata a fare una campagna acquisti che tenga ormai conto degli obiettivi internazionali della squadra.

Oltre alle sue doti da allenatore, esperto e che butta sempre un occhio al vivaio come abbiamo avuto modo di apprezzare nella parte finale della stagione, è il rapporto che è in grado di creare con i giocatori e con i tifosi. Anche questo lo si era già visto durante la conferenza di dimissioni al Bari, quando reagì visibilmente commosso al saluto di un tifoso.

A Torino si spera che il tempo dell'addio sia molto lontano, nonostante le voci si rincorrano e a queste voci lo stesso allenatore risponda sempre che continuerà ad allenare il Toro anche nella prossima stagione, tentando di ripetere quanto è stato fatto quest'anno. 

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